Quell’appalto al figlio di Di Masci: il Pd rincara le accuse al sindaco

Non è certo un Pd intimorito quello che risponde alle minacce di querela da parte del sindaco Annamaria Casini che, a sua volta in risposta a quella che il Pd aveva definito “Parentopoli & Affittopoli”, aveva definito calunniose e insinuanti le affermazioni dei Dem.

Il partito del dopo Di Masci, infatti, anzi, alza la testa e rilancia le accuse, travolgendo e aggiungendo agli affidamenti presunti sospetti, proprio uno che riguarda la famiglia Di Masci, o meglio il figlio Alessio, ex consigliere comunale, che il 12 settembre scorso, mentre firmava l’accettazione della carica di amministratore unico di Connettitalia, incassava da palazzo San Francesco un affidamento diretto da circa 45mila euro per il lavoro di assistenza e supporto alla gestione dei tributi minori.

Erano i giorni caldi della crisi, quelli in cui papà Bruno e gli altri due consiglieri del Pd non erano ancora schierati con la Casini che decise però di andare avanti pur non avendo i numeri. Una scelta dimostratasi “vincente” poi quando il Pd, qualche mese dopo, garantì con la sua assenza, i numeri alla maggioranza per i piani complessi e a febbraio fece il definitivo passaggio in maggioranza.

“E ci dica sindaca: è vero o non è vero che di quella società nello stesso giorno in cui veniva firmata la determina, risultava nominato amministratore unico, già proprietario, il figlio del suo ex avversario, ex sindaco, ex consigliere regionale ed oggi sua stampella in consiglio comunale? – scrive il Pd – Ci dica sindaca, o meglio dica alla città: di quante situazioni quali quelle che abbiamo riportato è “infestata” l’attività della sua amministrazione?”.

I Dem sfidano la Casini, sottolineano che non c’è nessuna calunnia e insinuazione nel citare atti amministrativi come quello dell’incarico esterno al dirigente entrante e poi lanciano la stoccata politica: “E ancora, poiché afferma che al nuovo Pd locale –che a lei non piace, preferiva quello a trazione dimasciana ovviamente,- non interessa il bene della città, ci dica quali attività lei è riuscita a compiere per il bene della città? Forse il declassamento dell’ospedale? – si legge ancora nella nota – Ma ci dica anche quale è la sua storia politica, a quale partito è mai stata iscritta, in quale area politica lei si riconosce! Con il centrosinistra, di cui faceva parte l’assessore che la candidò, oppure con il centrodestra per il quale lei ha fatto campagna elettorale alla elezioni regionali in favore della moglie dell’ex assessore? Ci risponda sindaca, se può. Perché l’unico dato incontrovertibile che emerge sicuramente dalla sua condotta politica ed amministrativa è che lei sta dalla parte di se stessa, saldamente ancorata alla poltrona per la quale altri l’hanno individuata e dalla quale lei non si vuole staccare. ‘Costi quel che costi’!”.

4 Commenti su "Quell’appalto al figlio di Di Masci: il Pd rincara le accuse al sindaco"

  1. A me non piace la sindaca, ma direi al PD che anche per colpa loro adesso ci troviamo cosi, poi la storia del salti partito a destra e sinistra fa parte di molti politici locali .

  2. Abbiamo finito?!? Penso che il bene della città sia la continuità amministrativa di una sindacatura.. sia essa di destra o di sinistra.. la città è stata più volte sotto commissariamento e questo ha contribuito non poco alla mancata crescita, poiché il commissario come noto, può approvare l’ordinaria ma non la straordinaria amministrazione.
    Detto ciò, non sprizzo gioia per l’attuale amministrazione comunale, ma mi auguro come cittadino che la prossima, arrivi ugualmente a fine mandato, e che non ci sia il solito “balletto osceno” agli occhi della città.

    • E di grazia, dove è il bene per la città di una continuità amministrativa inetta e imbelle?
      Hanno procurato solo e gravi danni che un commissario prefettizio mai avrebbe fatto (vedi per i casi più eclatanti – ma sono tutti eclatanti – il voto a favore del ridimensionamento dell’ospedale cittadino e della bretella ferroviaria).
      Il commissario prefettizio, stia certo ha tutti i poteri, tanto gli ordinari che i straordinari, che svolgono sindaco, giunta e consiglio comunale (D. Lgs. 18/08/2000, n. 267).
      Detto ciò, il balletto osceno è continuo in Palazzo S. Francesco dal 1° giorno di insediamento della giunta.

  3. finalmante,coraggio,denunciare,pubblicare,rendere noto.. gli interessi particolari degli affidamenti diretti…sotto soglia(e non ) tutti appalti e contratti devono essere pubblicati,le attuali disposizioni impongono il massimo grado di trasparenza ,tutti dobbiamo esigere il rispetto delle regole,sul sito istituzionale del comune tutti, gli atti,delibere,
    documenti,ecc nessuno escluso , devono essere pubblicati ….tranne quelli coperti da segreto di stato….cosi’ recita la Legge,Legalita’ diffusa per uscire dalla palude.

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