Raccolta differenziata, L’Aquila sotto il 45%. Fedele: “Fallimento totale del centrodestra”

Una gestione dei rifiuti che fa acqua da tutte le parti. L’Aquila indossa la maglia nera per quanto riguarda la raccolta differenziata, con obiettivi mai raggiunti e una transizione verso il riciclo che va troppo a rilento. A dirlo sono i dati enumerati dal consigliere regionale pentastellato, Giorgio Fedele. Secondo l’ORR (Osservatorio regionale Rifiuti), il capoluogo abruzzese non arriva nemmeno al 40% di raccolta differenziata, fermandosi al 39,44%.

Ben lontano è il traguardo del 65% che L’Aquila avrebbe dovuto raggiungere nel 2012. A undici anni di distanza, invece, il capoluogo d’Abruzzo si attesta come una delle città che meno si adatta al riciclo. Tant’è che non si è arrivati nemmeno al 45% di raccolta differenziata, obiettivo che bisognava centrare entro il 2008.

Numeri inquietanti. Da film horror. Ecco perché lo stesso Fedele non si è risparmiato nel criticare aspramente l’operato del sindaco, Pierluigi Biondi. “I dati sulla raccolta differenziata nella città dell’Aquila sono imbarazzanti e questo è un fatto – incalza Fedele -. Fa sorridere quindi sentire il Sindaco Pierluigi Biondi parlare di attacco politico per quanto concerne l’aumento delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti cittadini quando è stata anche, e soprattutto, la Giunta regionale a guida del suo stesso partito a “punire” la città dell’Aquila. Infatti la Regione Abruzzo, guidata dal fedelissimo di Fratelli D’Italia Marsilio, in osservanza delle leggi nazionali, con la Deliberazione di Giunta Regionale n.633 del 27/10/2022 ha applicato una addizionale del 20% sul tributo speciale dovuto per lo smaltimento in discarica a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi minimi di raccolta differenziata previsti per legge”.

“La verità – prosegue il pentastellato – è che il centrodestra a L’Aquila sulla gestione dei rifiuti ha fallito completamente la sua mission e sentire un Primo cittadino, dopo 6 anni di guida della città, parlare di complotti politici davanti alla severa realtà dei numeri che certificano il suo fallimento è squalificante per le istituzioni. Senza risultati concreti nella pratica amministrativa cittadina, le norme che abbiamo approvato in Consiglio regionale sull’economia circolare, alle quali ho voluto dare il mio contributo di contenuti, rischiano di restare lettera morta. Nel capoluogo di regione, il centrodestra non si sta dimostrando capace di passare dalle parole ai fatti”.

Tanto per snocciolare altri numeri dell’Ispra, nel 2021 Teramo ha centrato il 71,88% di raccolta indifferenziata, mentre Chieti si è assestata al 69,79% e Pescara al 46,56%. Con una media regionale del 64,63%. L’Aquila non è solo ultima tra i capoluoghi ma anche ben sotto la soglia della media regionale.

“Questa bassa raccolta rende anche problematico il trattamento meccanico biologico dei rifiuti aquilani – conclude Fedele -, poiché contiene una percentuale molto alta di materiali organici putrescibili che, in una gestione corretta e moderna, andrebbero separati dagli altri rifiuti e avviati a compostaggio. Questo è il punto. Non certo come qualcuno auspica la realizzazione di una nuova discarica. O come pretendono altri continuare a pagare meno di quanto dovuto”.

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