
Quei ritrovamenti archeologici avvenuti con l’ausilio di un metal detector potrebbero costare cari a tre sulmonesi, mandati a processo per traffico illecito di reperti e ricettazione. Con queste accuse il gup del Tribunale di Pescara, Giovanna De Rensis, ha chiesto il processo per quattro dei sette imputati, coinvolti nell’inchiesta portata avanti dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei carabinieri dell’Aquila.
Ad andare a processo sono Enio Del Boccio, Franco Del Boccio e Guerino Del Boccio, originari di Sulmona ma residenti a Popoli Terme. A loro si aggiunge Domenico Bezzi, residente a Raiano.
I quattro sono coinvolti in un’inchiesta avviata nell’agosto del 2023, quando due degli imputati vennero sorpresi con un metal detector nell’area archeologica di Peltuinum, nel Comune di Prati d’Ansidonia. Gli stessi vennero scoperti mentre cercavano, sempre tramite metal detector, manufatti antichi a Popoli Terme, in un’area vincolata. Dalle perquisizione emerse un’ingente quantità di reperti portati alla luce: 518 manufatti e 459 monete antiche. Materiale sequestrato e sottoposto ai controlli degli esperti del Ministero della Cultura.
In poco tempo è arrivata la conferma del valore storico dei reperti, direttamente collegati all’area centro-meridionale dell’Italia. Ma era solo la punta di un iceberg di manufatti antichi. Ulteriori indagini, infatti, hanno svelato altri 598 reperto e 274 monete, di cui 250 autentiche.
Lo scorso anno la procura della repubblica di Pescara aveva notificato ai sette l’avviso di chiusura delle indagini preliminari. Da qui la successiva richiesta di rinvio a giudizio che ha portato gli imputati peligni a scegliere il rito abbreviato I quattro verranno processati il prossimo 9 settembre.
Probabilmente alla snam non si applica questa legge
Forse perché lì non c’è una mazza ?
Se hanno trovato delle “mazze” non so, di sicuro hanno trovato tanti reperti e stanno cancellando un prezioso passato
Grandeeeee
Date una medaglia a questi ragazzi che hanno portato alla luce un patrimonio storico che altrimenti sarebbe perduto e mai scoperto. La legge in Italia va cambiata e regolamentata questa ricerca con corsi e studi. Lo studio stratigrafico nella quale questi reperti vengono trovati (3/4cm) è del tutto nullo, quindi non si fa neanche danno agli studi stessi.
Sei sicuro di affrontare un discorso tanto complesso con una facile superficialità dell’argomento? Sai che ammassare roba in una scatola senza mapparla non ti permette di ricostruire la storia? Una serie di punti su mappa delinea tante di quelle informazioni che nemmeno immagini. Se a questi chiedi dove si trovavano gli oggetti non sanno nemmeno risponderti perché il fine ultimo non è la storia ma l’appagare solo i propri tornaconti personali. Se domando a questi quanti libri hanno letto non sanno un cazzo di storia. Quindi per affrontare un argomento bisogna comprenderlo. Morale? Le cazzate se le porta il vento e pure la storia.