
L’atto di indirizzo è stato approvato con delibera della giunta comunale di Sulmona: il piano di emergenza di protezione civile deve essere rivisto e aggiornato. Una scelta dovuta, e dettata dalla direttiva del Consiglio dei Ministri del 30 aprile 2021, finalizzata a garantire un quadro coordinato in tutto il territorio nazionale e l’integrazione tra i sistemi di protezione civile dei diversi territori. Infatti, essendo il piano di natura dinamica, è necessario un aggiornamento ed una revisione periodica.
I primi indirizzi per l’aggiornamento e revisione del piano riguardano le aree di protezione civile. Sono state individuate le zone e le strutture di accoglienza della popolazione in caso di pericolo. Tra questa vi sono la scuola media Capograssi, in via Dalmazia, e la scuola media Serafini in via Volta. Due edifici capienti e, soprattutto, che vengono da interventi recenti di miglioramento e adeguamento sismico. Insomma, strutture sicure. Le due scuole si aggiungono agli impianti sportivi, già individuati nel piano d’emergenza vigente.
Aggiornamenti che non comportano modifiche sostanziali di carattere operativo, ma necessari ai sensi di legge.
La delibera, votata all’unanimità, ha disposta l’aggiornamento del CLE (Condizione limite per l’emergenza), ossia quella condizione al cui superamento, a seguito del manifestarsi dell’evento sismico, pur in concomitanza con il verificarsi di danni fisici e funzionali tali da condurre all’interruzione delle quasi totalità delle funzioni urbane presenti, compresa la residenza, l’insediamento urbano conserva comunque, nel suo complesso, l’operatività della maggior parte delle funzioni strategiche per l’emergenza, la loro accessibilità e connessione con il contesto territoriale.
In aggiunta è stata integrata la pianificazione dell’emergenza con il piano del rischio valanghe, già discusso ed approvato con deliberazione di Consiglio Comunale lo scorso marzo. Nella carta di localizzazione dei pericoli valanghivi figura il Morrone, e in particolar modo i suoi canaloni che aumentano di pericolosità con l’accumulo di detriti trascinati dalle slavine.
“A Sulmona non abbiamo un’esposizione importante di beni o persone per quanto riguarda il rischio valanghe – spiega l’assessore Catia Di Nisio -, è chiaro, però, che questa carta vada integrata. Porteremo questi atti di indirizzo in consiglio, e la prossima settimana ci riuniremo in commissione perché abbiamo individuato altre aree di raccolta”.
Sarebbero stati edifici molto più sicuri con l’abbattimento e la ricostruzione.
Idem per le incompiute Masciagioli e Lola di Stefano.
Sempre scelte sbagliate in questa città .