Riapre il Centro di aggregazione: i giovani tornano protagonisti

Un anno esatto, tanto è passato da quando il Comune di Sulmona, da un giorno all’altro, decretò formalmente – dopo una lunga pausa dovuta al Covid – la chiusura del Centro di aggregazione giovanile, non senza una dura polemica con i ragazzi e gli ex gestori. Da allora tante promesse e annunci di imminenti riaperture, finite però in un nulla di fatto.

Questa volta, però, le porte di via sei Sangro sembrano destinate a riaprirsi finalmente: “Al più tardi a marzo – spiega l’assessora alle Politiche giovanili, Catia Di Nisio – la gestione è stata affidata per un anno alla cooperativa Nos che ha presentato un progetto molto interessante, con personale competente e nell’ottica di interagire in modo diretto con la città. Il Centro di aggregazione giovanile è una struttura, anzi uno strumento importantissimo e che intendo seguire attentamente nella sua evoluzione”.

Figura di riferimento del Centro sarà Yari Ferrone, psicologo e psicoterapeuta che sarà affiancato da altre figure professionali per riconnettere il mondo giovanile, disperso dopo due anni di pandemia e troppe disattenzioni.

Ma l’obiettivo dichiarato è quello di aprire il Centro alle associazioni e alle realtà (anche imprenditoriali) del territorio, trasformando la struttura non solo in un luogo di svago e incontro, ma anche di formazione e indirizzo.

Teatro, musica, arti figurative, lettura, educazione ambientale, visite guidate ed escursioni, ma anche eventi realizzati direttamente dai ragazzi del Centro e che animeranno la città in diversi periodi dell’anno.

Con un occhio particolare alle fasce più a rischio: un lavoro attento sull’integrazione sociale e l’interculturalità, anche e soprattutto coinvolgendo le famiglie dei ragazzi (previsti 8 incontri tematici che spaziano dal disagio, alla dispersione scolastica, fino all’educazione sessuale), chiamate ad essere parte attiva del progetto. Così come le imprese e le professioni saranno chiamate a dare il loro contributo: per i ragazzi sono previste sessioni di role playing (per farli immedesimare professionalmente) e incontri mirati con aziende e imprenditori, anche per favorire l’avvicinamento con il mondo del lavoro. Spazio ampio anche al servizio civile e al rapporto con la scuola che diventa rete di connessioni e contatti.

Cinque le aree tematiche su cui si muove il progetto: informazione, scolarizzazione, ingresso nel mercato del lavoro, cultura e modelli organizzativi; con l’idea di attivare anche una piccola biblioteca/mediateca e organizzare incontri e laboratori tematici aperti al pubblico.

Il tutto servendosi anche dei nuovi strumenti di comunicazione: dai social ad un’app che sarà studiata appositamente per il Centro giovani.

Perché i locali di via dei Sangro non siano solo un parcheggio, ma un motore di un futuro condiviso.

7 Commenti su "Riapre il Centro di aggregazione: i giovani tornano protagonisti"

  1. finalmente !1

  2. La NOS e’ immortale con qualsiasi Amministrazione!!!basta inserire la giusta figura di riferimento….ma per caso e’ un parente di Perrotta?

    • Candida d'abate | 20 Marzo 2022 at 17:15 | Rispondi

      Signor, genericamente, Antonio solo ora leggo il suo post. Io sono Candida D’Abate il presidente della Nuovi Orizzonti Sociali o NOS come preferisce. Potrei risponderle in modo ironico ma le faccio un discorso serio. Il centro è stato gestito dalla NOS di cui Franciosa Antonio è socio, che ringrazio per il lavoro e l’impegno profuso nel tempo. Le spiego dunque la procedura di gara a cui il comune si è attenuto: Avviso pubblico aperto alle cooperative sociali ed alle associazioni di giovani, all’avviso 4 realtà chiedono di essere invitate alla successiva gara d’appalto. Alla stessa solo la NOS risponde con una offerta progettuale ed economica (le gare si fanno così…) pertanto si aggiudica la gara. Partecipare ad una gara è parte integrante del nostro lavoro, gestiamo servizi solo se vinciamo e le do una per me bella notizia gestiamo servizi in molti comuni dell’Abruzzo ed anche del Lazio diamo lavoro a 250 persone. Partecipiamo a bandi europei nazionali foncoop. I nostri utenti sono persone a cui eroghiamo servizi con professionalità da anni e mi creda io ai vari assessori presento la cooperativa che rappresento e nessun assessore o consigliere mi ha mai raccomandato qualcuno tantameno Yari che in passato ha collaborato con la nos (anche quella volta senza raccomandazione) oltre ad essere un ex ragazzo che frequentava il centro. Se vuole sapere altro della vita della Nos può venire a trovarmi stiamo a Via Sallustio n 5. Può anche telefonarmi allo 0864 31807. E poi l’aspettiamo al centro giovani. La saluto cordialmente

  3. Salve.
    Si, sono uno dei nipoti di Perrotta che è all’insaputa di questo mio incarico in quanto è mancata occasione di informarlo.
    Trovo importante invece comunicare che sono stato educando e poi storico amico di Antonio Franciosa da cui posso dire di aver ricevuto tanto, molto, e sono piuttosto risentito da questa descrizione del centro giovani come un parcheggio, e perché li’ ho messo le radici della mia adolescenza, e perché conosco Antonio come persona in molte delle sue accezioni. Non in ultimo sono stato testimone del suo modo di essere presente negli anni, e su questo, per quel che ho potuto vedere, c’è sempre stata grande dedizione, impegno e passione da parte sua e del suo modo di gestire, organizzare e realizzare eventi e attività.
    Io certamente non avrò modo di trascorrere molto tempo nel centro, come Antonio invece faceva. Tuttavia prenderò anche dal suo esempio sperando di essere all’altezza del compito assegnatomi confidando nel lavoro di equipe multidisciplinare, prevista dal bando ultimo al contrario del passato in cui Antonio Franciosa si ritrovava a ricoprire più ruoli contemporaneamente, eccellendo di creatività e capacità organizzative e generative.
    È orribile giudicare sull’operato altrui senza aver mai vissuto i contesti dall’interno, nel funzionamento globale che per anni li ha caratterizzati.

    Grazie Antonio Franciosa per aver dato storia a qualcosa che a quanto pare, nonostante le infondate critiche, sia presente nella memoria collettiva della valle.

    Y.F.

    • Teniamo a precisare, come abbiamo fatto anche in altre sedi, che in questo articolo non c’è alcuna intenzione di criticare Antonio Franciosa e la precedente gestione del Centro giovani, al quale, anzi ai quali, d’altronde, siamo stati sempre molto vicini e di cui siamo stati attenti narratori. Il termine “parcheggio” è riferito non al caso specifico del Centro gio di Sulmona, quanto ad una politica che vede nei giovani una categoria da “parcheggiare”: Se avessimo voluto riferirci alla precedente gestione come luogo di parcheggio, avremmo scritto verosimilmente “non sia solo più un parcheggio”. Non lo è mai stato, quello di Sulmona, lo sappiamo bene. Mi dispiace che l’articolo abbia dato vita ad un equivoco.

  4. Antonio Franciosa mi ha coinvolto e invitato a proporre dei corsi ai ragazzi, cosa che ho fatto per due anni di seguito (fotografia base e video/stop motion) con enorme soddisfazione, mia e dei ragazzi, con i quali sono nate bellissime amicizie. Pur con tutte le difficoltà del mondo abbiamo potuto avere una libertà totale e sposare la didattica con il divertimento, culminato anche con una bella mostra sulle fabbriche abbandonate della valle peligna. Non so cos’altro avrebbe potuto fare di più: ah, si, avere un Comune partecipe al suo fianco! Peccato che non è andata così.

  5. Bellissima notizia! Complimenti alla NOS che ha saputo disegnare un progetto ampio impiegando un team multidisciplinare. In bocca al lupo Yari, nervi saldi e tanta flessibilitá! 🙂

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