Corso Ovidio 108

Chissà che faccia avrebbe fatto nel vedere la fila davanti a quella porta di corso Ovidio 108, quella che pazientemente e con passione apriva ogni mattina all’alba. Cosa avrebbe pensato di quell’inusuale coda all’edicola e cosa starà pensando ora, dovunque sia, dell’affetto e della vicinanza che i sulmonesi continuano a dimostrargli, anche ora che è morto.

E’ bastato un messaggio sulla chat di Whatsapp per scatenare ieri la corsa alla solidarietà in quell’angolo di piazza XX settembre che ormai da dieci giorni piange Fabrizio Colantonio: l’edicolante del centro storico, morto il 12 marzo scorso dopo sedici giorni di coma e una disperata lotta per superare l’aneurisma cerebrale che lo aveva colpito mentre era in auto. A cinquantuno anni appena.

Fabrizio, simbolo di una città che nonostante tutto vuole riappropriarsi dei suoi spazi e del suo senso di comunità, starà guardando con il sorriso accennato e gli occhi sgranati.

Da ieri, e fino ad esaurimento merce, i suoi familiari hanno deciso di svuotare il vicolo-edicola: una quantità notevole di giochi, Dvd, giornali, riviste, fumetti e libri, soprattutto libri, che “l’edicolante gentile” aveva accumulato nel suo piccolo e ospitale regno.

E’ un’occasione, per chi lo amava e per chi lo conosceva appena, di salutarlo e ricordarlo, per stare vicini alla famiglia e alle due figlie, per raccontare un aneddoto, un consiglio ricevuto per una lettura o un disco, ma anche per tenere saldo nel cuore della città quel luogo simbolo.

“Per ora stiamo vendendo tutto quel che riusciamo a vendere – racconta il cugino Matteo che fa lo stesso lavoro a Campo di Giove – stiamo cercando di recuperare i costi della merce, ma anche cercando qualcuno che voglia subentrare e acquistare la licenza che, come da legge, è contingentata in base agli abitanti. Non sarà facile, però, perché per fare questo lavoro ci vuole soprattutto tanta passione e tanto sacrificio. E Fabrizio era un appassionato vero e un lavoratore irreprensibile”.

L’edicola resterà così aperta ogni giorno dalle 14 alle 17, “dobbiamo fare i conti con i nostri impegni lavorativi – continua Matteo -, ma siamo a disposizione anche fuori da questi orari per chi volesse acquistare merce”. Basterà prendere un appuntamento telefonico (al 339.3948239 oppure al 329.3251789) oppure presentarsi davanti a quella porta di legno, al 108 di corso Ovidio, in quell’edicola ricavata tra le mura di una città antica che non vuole dimenticare né Fabrizio, né le sue abitudini, e mettersi in fila.

Con pazienza e passione, come ogni giorno per venti anni ha fatto Fabrizio.

4 Commenti su "Corso Ovidio 108"

  1. Quell’edicola rappresenta un pezzo della storia di Sulmona. Un punto d’incontro per gli habitue’ di piazza Venti.
    R.I.P

  2. E’ sorprendente il bellissimo ricordo lasciato da questa persona così silenziosa e dignitosa !
    Ci salveremo quando tutti ricominceremo ad apprezzare questo genere di persone umili e buone che nulla chiedono e pretendono e meno gli arroganti ciarlatani di cui ora e’ invasa la società !
    In ultimo complimenti a questa testata giornalistica che esalta questo genere di valori !

  3. Grazie Fabrizio

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