Nel frattempo l’opposizione del gruppo Pratola Insieme rilancia la questione della sicurezza dei bambini: “Il Sindaco Di Nino ha più volte dichiarato che avrebbe impiegato meno di 10 minuti a risolvere il problema degli edifici scolastici non sicuri di Pratola Peligna. Sapevamo in partenza che quei dieci minuti sarebbero stati solo il frutto di una trovata mediatica assolutamente irrealizzabile, ma ad oggi sono passati addirittura 10 mesi e nulla è stato fatto”. Un “immobilismo amministrativo” secondo la minoranza che non può aspettare un momento di più in considerazione anche dello sciame sismico che interessa il Centro Italia.
Il gruppo appoggiato ai tempi della candidatura dall’allora assessore regionale Andrea Gerosolimo (ora ex) ricorda la soluzione che aveva proposto, quella del trasferimento presso il municipio, “corredata da consulenze tecniche e computo dettagliato- sottolineano-, ma il Sindaco Di Nino l’ha respinta frettolosamente adducendo motivazioni, a suo dire, incontestabili”. Una situazione che come diretta conseguenza comporta quella che Pratola Insieme chiama “emorragia di iscrizioni” verso lidi più sicuri, anche se non c’è poi così tanta scelta sul territorio.
due pesi due misure,a chi si a chi no,siamo ancora nel medioevo,meglio nel feudo dell’inganno/trappola all’ugo di allora,oggi con gli annunci…per le scuole,e/o edifici pubblici se nel” territorio ” amico tutto e’ possibile.tollerato…nel borgo sulmona per le strutture nessun nulla osta,nessuna certificazione di sicurezza,vulnerabilita,antincendio
ecc,ecc, si puo’…..nei territori nemici nessuna permissivita’..non si puo’!
Solo ostilita’,rifiuto,durezza,guerra….quest’ultima con morti e feriti,naturalmente.
Condottieri senza idee,piani,che pensano,credono che :con il cappello si e’ Napoleone.