
Ammontano ad oltre 2,2 milioni di euro le bollette in sospeso che il Consorzio di bonifica Aterno-Sagittario deve riscuotere. Cifre esorbitanti per debitori in alcuni casi eccellenti, tra cui figurano, ad esempio, la Curia e l’Esercito italiano.
Utenti che in anni non hanno pagato il dovuto o non hanno mai pagato, come appunto la Curia la cui bolletta si aggira, per i tanti terreni posseduti, sui 20mila euro annui che, moltiplicato per gli ultimi cinque anni insoluti, quelli dentro i limiti della prescrizione, fanno arrivare il debito a 100mila euro. O ancora l’Esercito italiano che i 2mila euro di canone per la Polveriera, dove l’approvvigionamento dell’acqua è fondamentale per le vasche di deposito antincendio, non le ha mai pagate. E poi il Comune dell’Aquila e note e blasonate case vitivinicole.
Di qui, ora, la “preghiera” del Consorzio di “rimettere i debiti come si rimettono ai debitori”, che molto meno cristianamente si è trasformata in una raffica di decreti ingiuntivi che in questi giorni la Soget, società incaricata della riscossione, sta recapitando a casa degli utenti morosi. Tra questi una buona parte sono gli agricoltori della Valle del Tirino che, anzi, nei confronti del Consorzio hanno anche ricorso, perdendo, alla Commissione tributaria.
Un fatto nuovo, a quanto pare, quello del recupero crediti al Consorzio di bonifica dove, d’altronde, finora (non) si è proceduto solo su richiesta specifica del Consorzio. E’ quanto prevede la singolare convenzione con la Soget che da una parte è incaricata alla gestione della riscossione dei ruoli, ma dall’altra per poter avviare una riscossione coattiva mediante ingiunzione fiscale, deve avere (in base all’articolo 8) richiesta da parte del Consorzio.
E così nel corso degli anni si sono accumulati milioni di euro di crediti insoluti: 800mila euro fino al 2017, 229mila nel 2018, 219mila nel 2019 e poi, caso a sé in quanto viziati dalla sospensione delle cartelle per il Covid, 412mila nel 2020 e 562mila nel 2021.
Ora che i conti in rosso sono stati scoperti dalle gestioni commissariali, è arrivato il tempo per il Consorzio di recuperare qualche credito. Le azioni di recupero coattive sono già partite, bisognerà vedere ora, dopo tanti anni, quanti di questi soldi saranno davvero esigibili.
Al di là di perdoni e preghiere.
Quali sarebbero le note cantine?
… si dice il peccato, ma non il peccatore…
E IO PAGO
Perche’ mai la Curia dovrebbe pagare? La sua acqua non e’ “Santa?
A quanto pare, il consorzio si trova con l’acqua alla gola…