Riordino ospedaliero, Uil: “Basta sanità da ragionieri. Ridaremo dignità all’ospedale di Sulmona”

Toni battaglieri nella conferenza stampa che si è tenuta oggi nella sede della Uil di Sulmona, alla quale hanno partecipato il segretario provinciale di Uil Fpl L’Aquila, Antonio Ginnetti, e il responsabile provinciale del Dipartimento Sanità Pubblica Gianfranco Giorgi. Insieme a loro anche tre “nuovi arrivi” da Cisl: la dottoressa Gianna Tollis, responsabile medici e coordinamento provinciale medici Uil Fpl; Claudio Incorvati, componente della segreteria provinciale Uil Fpl con delega a rappresentare sanità pubblica e privata nel territorio di Sulmona e Alto Sangro; e Mauro Incorvati, appena entrato nel direttivo provinciale di Uil Fpl.

Al centro del dibattito il nuovo riordino ospedaliero regionale e, per conseguenza naturale, anche il destino dell’ospedale di Sulmona che si gioca in una delicata partita tra i banchi della politica. L’ospedale di I livello è possibile. La Regione ci sta lavorando ed è una delle peculiarità che faranno parte della richiesta che verrà inviata al governo. “Sulla rete ospedaliera di questa regione – spiega Ginnetti -, la Uil Abruzzo ha aperto un tavolo di ragionamento dove insieme ad altre organizzazioni confederate, farà una controproposta rispetto al piano che è stato presentato dalla Regione. Noi, primo sindacato di questa provincia per rappresentatività, faremo pesare le istanza di questo territorio. La rete ospedaliera deve essere sempre incentrato sul cittadino, che deve essere rimesso al centro. Solo così si eviteranno situazioni come quelle in pandemia. Basta sanità da ragionieri. Da anni dicevamo che mancavano personale e tecnologia. Bisogna ripartire dalle esigenze dei cittadini”.

A fargli eco è stato Giorgi, che ha sottolineato come la precarietà del personale faccia da padrone nelle strutture delle aree interne e periferiche: “Bisogna iniziare a prestare maggiore attenzione ai lavoratori. Ci sono troppi precari all’interno delle Asl del Centro Abruzzo a differenza delle località costiereo. Il malato è tale a Pescara, Chieti, Avezzano, L’Aquila e Sulmona. Non vogliamo che si continui a parlare di carenza di personale. Il piano di riordino deve portare un miglioramento della sanità nella nostra provincia iniziando dalle zone disastrate. Nello stesso reparto non può lavorare un lavoratore che percepisce molto meno rispetto all’altro. A Sulmona i medici non vogliono venire perché vengono chiamati per uno, due, sei mesi di servizio. Queste falle vanno sanate. Bisogna cominciare a fare i concorsi e e stabilizzazioni in tutti i settori, dagli infermie agli O.S.S. fino ai medici. Il lavoratore scontento lavora male e assiste male il malato”.

“È una questione di dignità – aggiunge Gianna Tollis -, che va ridata al nosocomio sulmonese. In questo territorio i servizi sanitari, nel tempo, sono stati svuotati nei loro contenuti. L’ospedale di Sulmona è rimasto con 4 UOC (Unità operative complesse), compresa la rianimazione, ma è stata contrattata con la lungodegenza. La situazione dell’ospedale è diventata uno scempio. Con lo svuotarsi delle unita operative complesse, si è svuotata la quantità ma mai la qualità. Noi abbiamo lavorato nonostante le difficoltà. L’ospedale Sulmona è pieno di UOS (Unità operative semplici), per questo il passo successivo è stato etichettarlo come un ospedale di base. Sulmona  ha attorno territori particolari che vi afferiscono, quindi non merita una sanità esclusivamente territoriale. Non c’è unità operativa che possa dire di aver abbastanza personale. Imperversano criticità enormi sul reparto di ginecologia, con colleghi che fanno turni pressanti per non chiudere gli ambulatori e il punto nascita. Questo territorio ha un’infinità di problemi e vogliamo avere tra le mani la possibilità di risolverli “.

Intanto la CIGL punta il dito sugli spostamenti tra Cisl e Uil (e viceversa), come ad esempio Gianna Tollis, Claudio e Mauro Incorvati, che hanno cambiato casacca proprio nei giorni scorsi. “In questi giorni – si legge nella nota – all’interno della ASL n. 1, c’è un consistente “fermento” che nulla ha a che vedere con le attività sindacali, ma che sta coinvolgendo una moltitudine di lavoratrici e lavoratori. In sostanza, alcuni rappresentanti sindacali della Cisl stanno transitando nella Uil e, viceversa, alcuni rappresentanti della Uil stanno transitando nella cisl. Uno “scambio di casacca”, che fa seguito a tanti altri avvenuti nel passato e che ha interessato sempre gli stessi personaggi ed organizzazioni sindacali, che ricorda i “movimenti migratori” degni della peggiore politica. Ovviamente, questo andirivieni da un sindacato all’altro, con conseguente richiesta di nuova sottoscrizione di delega alle lavoratrici ed ai lavoratori della ASL, sta generando molta confusione e sdegno tra tutto il personale il quale, in alcuni casi, non sa più nemmeno a quale organizzazione sindacale ha conferito mandato. Con questo messaggio, vogliamo informare tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che la su descritta situazione non interessa e non interesserà in alcun modo la CGIL tutta, compresi i delegati e rappresentanti RSU, noi, a differenza di altri, continueremo a stare sempre dalla stessa parte, quella delle lavoratrici e dei lavoratori e non vi chiederemo la sottoscrizione di alcunché, ma l’adesione alla nostra organizzazione, resta e resterà sempre libera e volontaria, riconoscendosi nella storia, nei principi e nei valori della nostra comunità. In questo generale periodo di confusione e di mercificazione di lavoratrici e lavoratori, la CGIL continuerà ad essere un punto di riferimento serio, stabile e certo per tutte e per tutti”.

4 Commenti su "Riordino ospedaliero, Uil: “Basta sanità da ragionieri. Ridaremo dignità all’ospedale di Sulmona”"

  1. 80 %dei laureati trova lavoro nelle strutture ospedaliere del nord ragazzi che vanno via “calo demografico “ ci vogliono concorsi ma anche una politica capace ,un sindacato capace .

  2. Da Wikipedia:
    “Un giullare è un essere multiplo; è un musico, un poeta, un attore, un saltimbanco; è una sorta di addetto ai piaceri alla corte del re e principi; è un vagabondo che vaga per le strade e dà spettacolo nei villaggi; è il suonatore di ghironda che, a ogni tappa, canta le canzoni di gesta alle persone; è il ciarlatano che diverte la folla agli incroci delle strade; è l’autore e l’attore degli spettacoli che si danno i giorni di festa all’uscita dalla chiesa; è il conduttore delle danze che fa ballare la gioventù; è il cantimpanca [cantastorie]; è il suonatore di tromba che scandisce la marcia delle processioni; è l’affabulatore, il cantore che rallegra festini, nozze, veglie; è il cavallerizzo che volteggia sui cavalli; l’acrobata che danza sulle mani, che fa giochi coi coltelli, che attraversa i cerchi di corsa, che mangia il fuoco, che fa il contorsionista; il saltimbanco sbruffone e imitatore; il buffone che fa lo scemo e che dice scempiaggini; il giullare è tutto ciò ed altro ancora”
    Sentire parlare di dignità da costoro è davvero un ossimoro. Che pena.

  3. Vi rinfresco la memoria | 20 Luglio 2021 at 16:01 | Rispondi

    Ma un sindacato unico di Stato, no?!? Mi sa che qualcuno lo fece ma non si può dire…

  4. Ma un sindacato unico di Stato no? Mi sa che qualcuno lo fece ma non si può dire…

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