“La nostra associazione – scrivono nella lettera – opera nel Centro Abruzzo da anni sul tema della coesione territoriale e delle aree interne, attenzionando il nostro territorio per la individuazione come area sperimentale, pilota, quale Vasta Area Funzionale, che parta dalle nostre realtà interne con caratteristiche emblematiche e riproducibili per tutte le altre Abruzzesi ed Italiane. Da tempo stimoliamo in tale direzione con interventi e convegni con esperti e mondo scientifico, tenendo caldo il dibattito territoriale, verso l’innovazione delle architetture amministrative, in un’ottica comprensoriale che guarda al mondo globalizzato”.
“Siamo quindi qui – conclude il movimento nella lettera – a rivolgere un appello a Lei e a tutto il territorio, affinchési faccia massa critica sul tema, approfittando dell’elezione della consigliera regionale Marianna Scoccia e tenendola nella giusta considerazione degli incarichi consiliari regionali, valorizzandone la conoscenza amministrativa e territoriale, le capacità aggregative sui temi esposti, e la sua passione ed esperienza. Sarebbe significativo segno tangibile di attenzione strategica al Centro Abruzzo e, quindi, di speranza per i cittadini tutti che richiedono una svolta e finalmente una visione di futuro”.
Ripensiamo il Territorio chiede di tenere in considerazione Scoccia, ma in questo momento il nodo è tutto politico. Dopo essere stata messa fuori dalla maggioranza, potrebbe iniziare ora una fase di distensione che riporti Scoccia all’interno della maggioranza per la quale è stata eletta.
S.M.
La Scoccia è assolutamente fuori. Quello che ha fatto non è religioso, ed ancor più all’interno di un partito fondato sui valori cristiani. Basta consultare l’art. 113 della esortazione apostolica postsinodale Amoris Laetitia del Santo Padre Francesco. Parlare male, e pubblicamente, del coniuge è condizione netta di annullamento immediato del matrimonio. Ora questa legislatura si è così consolidata in contrasto alla politica scellerata (per certi versi) della precedente giunta ove era parte importante insieme a D’Alfonso. Gerosolimo. La Scoccia dovrebbe almeno avere naso in faccia per supporre quale imbarazzo propone se si va a sedere in mezzo ed ad approvare e votare una serie notevole di provvedimenti che debbono riformare quello che ha commesso il marito e necessariamente non ne parleranno bene, rivendicando anche il diritto politico di farlo liberamente. Se la Scoccia non se ne vuole andare la unica soluzione è che Marsilio si dimetta e fa rivoltare insieme con le europee, così la Scoccia con le 5000 preferenze della paura si fa eleggere a sinistra e la paga non la perde lo stesso.