Rischio chiusura per l’Archivio di Stato

Rischia di diventare una città senza più memoria Sulmona, uno dei pochi scogli al quale può ancora aggrapparsi. Il patrimonio archivistico della città potrebbe infatti essere chiuso entro l’anno. Quattro dei cinque addetti dell’Archivio di Stato, infatti, andranno in pensione nel 2021 e nella magnifica sede di viale Sant’Antonio resterebbe nei fatti un solo addetto, anzi un’addetta che ha la qualifica di custode. Per il resto l’archivista, il bibliotecario e i due amministrativi andranno in quiescenza senza grandi possibilità di essere sostituiti. Anzi: l’ondata di pensionamenti e le mancate assunzioni fatte, né la prospettiva di nuovi concorsi, potrebbe far chiudere anche la sede di Avezzano per concentrare tutto l’Archivio all’Aquila che, tuttavia, sarebbe priva della figura fondamentale dell’archivista. In tutta la provincia si ritroverebbero ad operare sette addetti e un servizio in progressivo smantellamento.

Nell’Archivio di Stato di Sulmona è conservato un patrimonio inestimabile: il fondo notarile, quello giuridico, il vecchio catasto, ma soprattutto gli archivi del Comune e dell’ente – ora Asp2 – della Casa Santa dell’Annunziata. Pezzi di storia e di identità che rischiano di rimanere abbandonati e di finire in malora. Un’umiliazione, un’altra, per la città d’arte e cultura, che ha visto chiudere le sue biblioteche, i suoi centri culturali e spegnere lentamente, ma inesorabilmente, la sua memoria.

Il problema, a dire il vero, non è solo di Sulmona e della provincia dell’Aquila: l’allarme sullo svuotamento degli Archivi di Stato è infatti nazionale. Nel 2020 la carenza sulle piante organiche era di oltre il 57%, con 1588 posti vacanti su 2784. Nel 2022 gli archivisti saranno solo 279 sui 600 necessari (il 46,5%). E la situazione è destinata a peggiorare perché a fronte del progressivo e rapido invecchiamento del personale addetto (il 76% dei custodi ha più di 60 anni), non ci sono stati, né sono stati programmati finora bandi di concorso per nuovo personale.

6 Commenti su "Rischio chiusura per l’Archivio di Stato"

  1. L’Aquila accoglie tutto e tutti, come la Grande Milano. Un colpaccio unico per L’Aquila mea, alla pari degli accadimenti di più di 60 anni, anzi peggio, con l’aggravante del rischio reale che sparirà documentazione unica e la memoria di una illustre città!!!
    il fondo del barile è ormai sfondo!

  2. Non è vero che l’Aquila accoglie t u t t o,i suoi rifiuti li regala a noi sulmontini…ah ci sarà mai un altro jamm mo??

    • Vero il suo caso esposto ma questo è un regalo alla città da parte del COGESA… Tutto legale e con una minima quota di partecipazione. Anzi, con il nuovo CDA, il sodalizio sulmo-aquilano si è rafforzato… ma a pagare ($) e pagarne le conseguenze sempre i cittadini. Altra nota la sua da non dimenticare per il mese di maggio.. chiamiamolo “fioretto”.

  3. Ma i sindacati andò stanne?? O la problematica del lavoro e del mantenimento dei posti di lavoro nn gli interessa?

  4. Non capisco e non ho mai capito il nostro comportamento di questo nostro popolo della nostra politica a prescindere il colore politico tutti propongono danno giudidizi tutti criticano ma alla fine il problema rimane. E allora e’ un problema culturale da tornare nel periodo sotto il regno di napoli quanto ci vuole a sradicare questo ti tipo di mentalita’?. E allora i problemi di questa citta si risolvono in primis con l’abbandono immediato del palazzo comunale di tutta l’mministrazione comunale dx e sx e centro, 50 pulman diretti a roma e l’aquila per protestare paralisi totale di tutto il centroabruzzo paralisi e snodi ferroviari e sindacacati (tutti). E allora? Basta lamentarsi tano siamo alla fine…

  5. Ogni giorno chiude un ‘attività.
    Ogni mese sparisce un ufficio.
    Le scuole spariscono.
    Ormai siamo degli zombi che girano in una città fantasma.
    Ma la cosa sconcertante è che nessuno dice nulla.
    Almeno risparmiamoci i soldi delle rappresentanze politiche in toto a partire dal sindaco.

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