Le regole dell’urbanistica cambiano nella città di Ovidio. Stop alla costruzione da Monopoli, il cartellino pescato dalla giunta comunale non è quello degli imprevisti bensì delle opportunità. La città si adegua alla nuova legge regionale dell’Urbanistica, con una delibera di giunta che, in sostanza, pone un freno alla monetizzazione degli standards relativi alle premiali. Il ricorso alla monetizzazione, secondo il testo, potrà avvenire solo previa dimostrazione della effettiva impossibilità di reperire i relativi spazi nell’area di intervento. In pratica quanto anticipato qualche mese fa dall’assessore all’Urbanistica, Sergio Berardi. In soldoni, non sarà più sufficiente costruire la propria villetta o palazzina e “pagare pegno” per evitare di contornarla con parcheggi, verde pubblico e altre opere finalizzate a far conciliare l’edificio con l’assetto urbano. Modifiche utili per frenare la dispersione edilizia, con palazzi e ville che sono spuntati come funghi.
La delibera, da sottoporre alla votazione del consiglio comunale, prevede che nel caso in cui sia possibile reperire, anche parzialmente, le superfici necessarie alla realizzazione delle opere di urbanizzazione, le stesse devono essere reperite all’interno delle aree di proprietà dei proponenti dell’intervento ed individuate lungo una fascia in linea (profondità non inferiore a ml.3.00) sul fronte della viabilità esistente. Fino alla cessione delle aree tutte le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria saranno a carico del proponente.
Modifiche necessarie, per evitare di far diventare la città una giungla di palazzine, villette e edifici senza armonia urbanistica. Anche perché espandersi fuori dal perimetro urbano non sarà più possibile.
Stop anche alle demolizioni fantasma. La totale demolizione dell’edificio, e la sua ricostruzione in una diversa area della città, sarà ammessa solo rispettando l’articolo 3 della nuova Legge Regionale. Oltre alla comunicazione dell’inizio dei lavori del nuovo fabbricato, il progettista (o il direttore dei lavori) dovrà dichiarare l’effettiva demolizione dell’edificio esistente, nonché la deimpermeabilizzazione del suolo di sedime del fabbricato demolito. Una sorta di bonifica, insomma, sul terreno dove sorgeva la struttura demolita e successivamente ricollocata all’interno del perimetro cittadino.
Il testo dovrà passare per l’Aula consiliare di palazzo San Francesco per l’approvazione. La scorsa primavera, sessantasette tecnici firmarono contro i nuovi standard finalizzati, oltretutto, al contenimento del consumo del suolo previsto dalla legge regionale. Tecnici più propensi a far monetizzare le casse comunali, piuttosto che creare spazi verdi che, a detta loro, resterebbero senza le necessarie cure e attenzioni. Un cartellino “imprevisto” per chi ha in mente di proseguire lungo vecchie strade non alberate.
E dopo aver rimosso una fioriera e piantato 20mila alberi ecco l’ennesima gradiosa iniziativa, finalmente Sulmona avra’ piu’ verde, saranno contenti i giardinieri del Comune e soprattutto fermiamo la giungla di costruzioni.
Un articolo che tralascia molto ponendo in risalto una delibera “minimale” e del tutto inutile e “dannosa”.
Inutile
Perché nelle more dell’attuazione della legge regionale 58 del 2023, quanto nella stessa riportato non ha alcun valore.
Dannosa
Perché in una città ormai agonizzante, invece di porre una cura efficiente, si procede con chiudere i vapori dell’ossigeno.
Aggiungerei,
Ma l’assessore è la stampa, sono consapevoli dell’obbligo derivante dalla Legge 58 di attuazione della nuova perimetrazione urbana entro dicembre 2025?
Cosa ha fatto sin ora?
NULLA!!!!
Ma la 49 ha avuto precedenza su tutto.
Pure sulle tante questioni aperte di gran lunga superiori alla pochezza di questa delibera che DOVRA’superare il consiglio comunale.