
Continua a far discutere la comparsa a Roccaraso di un’orsa con i suoi tre cuccioli al seguito, ripresa in pieno giorno nel centro urbano altosangrino. A scagliarsi contro le poche misure di sicurezza e prevenzione è l’ecologista Augusto De Sanctis, preoccupato per le esigue precauzione prese lungo la Strada Statale 17, a pochi chilometri dal luogo dove perse la vita Juan Carrito, plantigrado simbolo dell’Abruzzo e di Roccaraso stessa.
La SS17, secondo De Sanctis, continua ad essere un grave pericolo per gli orsi e non solo. L’ecologista punta il dito sui pochi tratti protetti da reti per impedire l’accesso sulla carreggiata della fauna locale, sempre più spesso tristemente protagonista di incidenti stradali.
“La stragrande parte del tracciato – incalza De Sanctis – è priva di misure di mitigazione del rischio. Neanche la morte di Carrito, ripresa dai giornali di tutto il mondo, ha smosso gli enti preposti, a partire dalla Regione Abruzzo, prima responsabile della gestione faunistica secondo consolidata giurisprudenza. A mio avviso anche l’ANAS in determinate circostanze, che qui mi paiono ricorrere, deve contribuire a dotare le sue strade di adeguate barriere e misure utili a prevenire incidenti con la fauna selvatica. A settembre 2023 scrissi una nota a tutti gli enti. È rimasta lettera morta. Arriviamo anche in questo caso impreparati, quando negli altri paesi, europei e non, compresi quelli africani, nelle aree a forte rischio vengono profuse risorse per costruire grandi ecodotti e mettere in campo rallentatori e ogni altro tipo di soluzione utile a cercare di ridurre il problema. Per questo, a scarico di coscienza, ho inviato agli enti e ai Carabinieri Forestali un nuovo esposto, sperando che non debba tramutarsi in denuncia alla procura qualora malauguratamente dovesse avvenire nuovamente il peggio come è accaduto per i cuccioli annegati nel laghetto di Scanno”.
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