Ronci: inserimento nelle Aree Urbane Funzionali, una soluzione possibile

Una crisi demografica che avrebbe bisogno di un cambio rotta e di decisioni efficaci. Una di queste sarebbe l’inserimento del territorio peligno tra le Aree Urbane Funzionali, che consentirebbe un’adeguata presenza di servizi essenziali, inprimis ospedale e  tribunale, contribuendo ad un respiro più ampio per l’economia, al benessere dei cittadini residenti nel comprensorio e dell’ambiente stesso e fermando quel calo divenuto una vera e propria emorragia di popolazione.

A spiegarlo, in base ai dati raccolti  tra il 2014 e il 2017 sul Centro Abruzzo, è l’economista sulmonese Aldo Ronci, che rileva come il territorio peligno abbia perduto 2 mila abitanti, parliamo di un decremento del 3,53%, contro l’1,41% abruzzese e lo 0,49% nazionale.  A Sulmona  la popolazione è scesa sotto la soglia dei 24mila abitanti, solo pochi fa prima si contavano oltre 26mila. L’economista evidenzia l’indice di vecchiaia della popolazione: corrono tre o quattro punti di spread di differenza con la media regionale e nazionale: 27,4%, contro 23,6% regionale e 22,6 nazionale”.

Non buoni nememno gli indicatori per le imprese e l’occupazione, in quattro anni, sempre dal 2014 al 2017, si sono contate 112 imprese in meno, il quadruplo di quanto avvenuto a livello nazionale. Sul tasso di attività si registra (45,5%), tasso di occupazione (39,1%)e tasso di disoccupazione (14%),  “la storia si ripete: il distacco percentuale con la media nazionale oscilla dai tre ai cinque punti, tutti ovviamente a danno di questo territorio”.

Da qui la necessità per Ronci di una strada percorribile  “La possibilità di riuscire ad ottenere l’istituzione delle Aree Urbane Funzionali e l’inserimento tra esse del Territorio Peligno è un’impresa ardua ma è l’unica via d’uscita che presuppone, tra l’altro, che venga sostenuta unitariamente dalle dalle forze politiche, dagli enti locali, dai sindacati e dalle associazioni culturali e imprenditoriali”. Un passo importante, utile per determinare strategie del sistema insediativi, sostenere e incentivare la riorganizzazione e la produttività dei settori produttivi, tutelare l’ambiente e riuscire ad attuare efficaci politiche di sviluppo.

4 Commenti su "Ronci: inserimento nelle Aree Urbane Funzionali, una soluzione possibile"

  1. Mi sembra molto utile. Ho condivido questo documento sul mio profilo Fb aggiungendo che con contributi su infrastrutture e servizi potrebbe essere utile indicazione per i candidati alla Regione.
    Tranne poi a vedere chi condivide e chi no. Anzi chi dice di voler fare e fa, chi no.

    • Bastasse condividere su FB…
      Aggiungerei che vi è stato anche “chi ha fatto è ha fatto danni” e ora si sta giocando l’ultima carta della presenza “occulta” ed ogni riferimento è perfettamente superfluo.
      Sarà l’ennesimo bluff a cui gli elettori nuovamente e miserevolmente abboccheranno? 😎 😱.

  2. Ok Temp. Non so a quali danni allude. Personalmente appartengo a gente che, per anzianità anagrafica e per cultura personale, quaranta anni fa, insieme Ronciglione e ad altri abbiamo dato il nostro contributo alle scelte di governo locale e nazionale.
    Erano tempi di sviluppo e non di depressione.
    Sarei felice se su temi di questo tipo si svolgesse dibattiti pubblici.
    Le ragioni delle “condivisioni” sono parte integrante di questa cultura di cui NOI di quella generazione non solo non ci vergognano ma siamo orgogliosi.
    Altro che danni.

    • Se non ha sentore dei danni ultimi avuti in vallata forse si è un po allontanato dalla realtà che si vive quotidianamente, e solo così per promemoria le cito alcune “catastrofi” quali la fuoriuscita della città dai poli di attrazione, il declassamento dell’ospedale (con particolar menzione la chiusura del punto nascite) per i danni già fatti, e le future bretella ferroviaria e centrale snam… ed altre perle potrebbero inseririsi in questa collana di insuccessi, cito il calo demografico e lo scomparire de giovani in città per mancanza di lavoro…

      Comunque e restando in un contesto generale, i tempi che lei rimpiange erano i tempi della balena bianca, del papavero rosso, dei sindacati faccendieri, delle lottizzazioni di tutto, del ben godi.
      Bei tempi… come bei risultanti…passati e presenti, che stiamo pagando ora, anzi in verità da tempo.
      E cosa ne è rimasto di quel glorioso passato? Strano che nessuno ne riconosca mai le cause e le colpe…Ahhh,si la crisi.. la crisi…
      Certo!!!

      E’ l’orgoglio di una generazione che ne ha condannata la seguente…
      No danni.. ma dannati si!!!

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