Saca raddoppia le bollette alle aziende. L’Arap: “Noi non paghiamo”

I costi di depurazione per le aziende del nucleo industriale di Sulmona sono stati quasi raddoppiati da Saca: dopo trenta anni di gestione dell’impianto da parte dell’Arap, infatti, il passaggio a marzo scorso della gestione del depuratore di San Rufino alla partecipata guidata da Luigi Di Loreto, ha comportato come primo effetto il raddoppio della tariffa. Da 31 centesimi a metro cubo a 55 centesimi a metro cubo (a cui bisognerà aggiungere i servizi di Arap). O almeno questo è quanto ha chiesto la Saca all’Arap con una bolletta che in realtà l’azienda regionale alle attività produttive ha rispedito al mittente, perché del tutto priva di giustificazione formale e sostanziale.

Tanto che, appunto, l’ente pubblico della Regione ha rispedito qualche giorno fa alla Saca la richiesta di acconto della bolletta e ne ha chiesto l’immediato annullamento. Nel disciplinare che regola i rapporti tra Arap e Saca, infatti, si legge che “il corrispettivo che Arap sarà tenuto a versare a Saca per il servizio di depurazione dei reflui provenienti dalle aree industriali verrà stabilito dall’Ersi, in procedura partecipata con i soggetti firmatari con separato verbale, sulla base dei dati quali/quantitativi rilevati dal gestore”. “Come noto – scrive l’Arap nella lettera di mal servito – Arap non è mai stata invitata a prender parte ad alcuna procedura partecipata al fine di pervenire alla determinazione di una tariffa che, come da accordi, sarebbe stata in linea con quanto stabilito in precedenza per Saca”.

Insomma la Saca ha in sostanza modificato il contratto di servizio in modo unilaterale, decidendo di quasi raddoppiare i costi. Così, giusto per far quadrare i conti di cui va tanto fiero Di Loreto e un po’ meno il consulente dell’Ersi che ha dichiarato possibili problemi di liquidità e solvibilità dell’azienda, nonché il passaggio del rischio da medio ad alto.

Arap definisce “inspiegabile la motivazione” per la quale si debba applicare una tariffa che è quella delle utenze civili – tra l’altro soggette ad una futura rimodulazione in aumento – ad utenze che sono invece industriali e produttive.

Facile immaginare, nella pratica, gli effetti diretti sull’economia e sulla possibilità di rendere ancor meno appetibili gli insediamenti produttivi sul territorio, se non a scoraggiare anche chi già vi opera. Ad oggi l’operazione vale circa 360mila euro, soldi in meno nelle casse delle aziende del territorio e in più in quelle della Saca.

“Ciò determinerà conseguenze e risvolti negativi sull’economia e sulle attività̀ produttive dell’agglomerato industriale di Sulmona, già̀ fortemente penalizzate a seguito della pandemia da Covid-19 – scrive il presidente di Arap, Giuseppe Savini -.  Alla luce di quanto detto, si avvisa sin da ora che questo Ente non potrà̀ ritenersi responsabile per tutte le eventuali conseguenze, anche legali, che potrebbero derivare da una tale decisione”.

3 Commenti su "Saca raddoppia le bollette alle aziende. L’Arap: “Noi non paghiamo”"

  1. Le varie società partecipate, ma per essere più mirati, tutte quelle società controllate dal manovratore a sua detta essere ex politico ed ora in fase di decadenza nei risultati e nell’appeal dei consensi, saranno prossime al botto.
    Strano l’accordo fatto con la dx, che ai certi accordi di potere e spartizione, dovranno quantomeno subire l’accanimento degli utenti in risposta all’aumento delle bollette per ripianare i “loro allegri bilanci” e che alla lunga potrebbe dimostrarsi mossa errata.
    Ma, e c’è sempre il famoso ma…. avrà stavolta cervello e cuore la cittadinanza che tanto si scandalizza e si lagna invocando giustizia? O saranno come il più delle volte fedeli al.. sta buon Rocc… 😉

  2. A Sulmona da anni regna il detto
    Sta buon Rocc..
    😔

  3. ecco un altro fenomeno che interpreta le società partecipate come private….poi alla fine i loro danni li paghiamo sempre noi cittadini…vergognosi ed incompetenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*