Salto nel buio: ritiro delle dimissioni senza maggioranza

Si terrà venerdì (molto probabilmente nel pomeriggio) il consiglio comunale richiesto dal sindaco Annamaria Casini per “comunicazioni in merito alle dimissioni presentate in data 11 agosto 2018”. Lo ha deciso questa mattina la conferenza dei capigruppo al termine di un incontro teso che ha visto il vice presidente Fabio Ranalli depositare una lettera nella quale si annuncia un esposto al prefetto per contestare l’imprevedibilità e l’urgenza dell’assise e alla Corte dei Conti, per una seduta che, nei fatti, è solo una comunicazione del sindaco senza dibattito e senza voto.
Anche perché il tenore della comunicazione sembra essere ormai chiaro: il sindaco molto probabilmente annuncerà il ritiro delle sue dimissioni, tant’è che ci sono state difficoltà nell’accettare la richiesta dei due consiglieri provinciali (Tirabassi e Ranalli) di spostare la seduta nel pomeriggio (quando la segretaria comunale è fuori servizio) per poter permettere loro di partecipare al consiglio provinciale già convocato in mattinata.
Insomma tutto lascia presagire che il sindaco Casini per la seconda volta ritirerà le sue dimissioni (dopo quelle date a dicembre) e, anche questa volta, sostanzialmente senza aver ottenuto nulla di quello per cui si era dimessa. Una messa in scena, insomma, o poco più: una partita a poker giocata sul destino della città.
L’accordo in maggioranza, infatti, non c’è e non c’è soprattutto una maggioranza politica, tanto è vero che l’ultimo incontro con i dissidenti di Avanti Sulmona si è concluso con un mancato accordo proprio sull’omogeneità e compattezza politica della maggioranza. Davanti alle pretese del sindaco di dover condividere e vagliare tutte le comunicazioni con la maggioranza, infatti, Avanti Sulmona avrebbe risposto “picche”.
La prospettiva che si apre, dunque, è la peggiore che si potesse ipotizzare: si andrà avanti senza maggioranza in un gioco al massacro per la città, cercando di ridurre al minimo i consigli comunali che saranno infuocati, fino ad una eventuale caduta sugli atti fondamentali (il primo appuntamento dovrebbe essere a fine novembre con l’approvazione del piano delle opere pubbliche).
Il periodo di commissariamento sarà ridotto, ma si aprirà una guerra senza quartiere giocata nel Palazzo e sulla pelle dei cittadini.
Chi ci guadagna? Chissà se la città, sicuramente sindaco e giunta che continueranno a percepire il loro stipendio pur senza avere una copertura politica per amministrare e che riusciranno magari a maturare anche l’indennità di fine mandato.

1 Commento su "Salto nel buio: ritiro delle dimissioni senza maggioranza"

  1. mentre le difficolta’,le criticita’ aumentano, mancanza di risorse finanziarie,sospesi tutti i servizi,inclusi quelli essenziali…gli inconcludenti,incapaci,cilatroni,continuano a ricevere i previsti benefici economici,non rinunciano a niente,anzi fanno finta di niente,guardano dall’altra parte…sta bene tutta la rocca, la comunicazione d’urgenza.;

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