
I conti nella sanità abruzzese non tornano. A ballare sono circa 40 milioni di euro, che se aggiunti agli 81 di disavanzo, portano le stime del buco a 120 milioni di euro. I pareri della commissione straordinaria di Vigilanza e dell’Assessore al ramo, Nicoletta Verì, sono però discordanti. Ieri mattina, all’Aquila, durante la discussione dei bilanci delle quattro Asl abruzzesi sono emerse nuove criticità.
Attenzionate speciali le aziende sanitarie di Lanciano-Vasto-Chieti e Avezzano-Sulmona-L’Aquila, le cui crepe sono state portate alla luce durante il tavolo di monitoraggio ministeriale dell’11 aprile scorso. Non sono passate inosservato le infornate di personale amministrativo e dirigenziale nelle asl di Pescara e Teramo, le cui assunzioni sono in stallo per il mancato rispetto del piano vigente.
Il tavolo di monitoraggio ha chiesto un’accurata verifica delle “sopravvenienze attive”. Le Asl avrebbero “gonfiato” le voci attive del bilancio. All’interno sarebbero stati inseriti risarcimenti di processi o contenziosi civili. Tutto nella norma, se non fosse che le vicende giudiziarie si trovino ancora al primo grado di giudizio. L’esigibilità resta dunque un’incognita. In soldoni ci sarebbero 31 milioni di euro in più, di cui quasi la metà (tra i 15 e i 18) fanno capo alla Asl1.
Getta acqua sul fuoco l’assessore regionale Nicoletta Verì, che liquida con “caos e disinformazione” le notizie sui conti della Sanità regionale.
“Ad oggi – spiega – il disavanzo che risulta nel sistema Nsis (la piattaforma del Ministero della Salute su cui vengono inseriti tutti i dati dei diversi sistemi sanitari regionali) è pari a 81 milioni di euro, così come avevamo già comunicato alla vigilia della riunione del tavolo. Cosa è successo allora? Nel corso dell’incontro, i tecnici ministeriali hanno chiesto chiarimenti su alcune poste, pari a circa 30 milioni di euro: 10 milioni per contenziosi pendenti, 9 milioni per partite contabili non allineate (non ritenute conformi agli schemi di bilancio e dunque da riordinare) e il resto relativi a finanziamenti del fondo di coesione assegnati, ma non ancora impegnati dalle Asl”.
Entro il 30 aprile, dunque domani, il conto economico va però chiuso e va presentata la proposta di legge regionale per la totale copertura anche di queste ulteriori poste negative, a prescindere dalla loro effettiva sussistenza in questo ordine di grandezza. La verifica finale, infatti, avverrà solo nel tavolo di monitoraggio di luglio, quando al Ministero verrà presentati il bilancio d’esercizio consolidato dell’intero sistema sanitario regionale, anche alla luce dei bilanci consuntivi 2024 delle Asl che sono in fase di approvazione in questi giorni.
“E in quella sede – continua l’assessore – verrà certificato l’effettivo ammontare del disavanzo della sanità regionale. Oggi stiamo lavorando prudenzialmente su quelle che sono le cifre indicate dai ministeri affiancanti, sulla base delle quali stiamo chiudendo anche la proposta di legge che andrà all’esame del Consiglio regionale”.
Intanto il Conaratos ha formalmente chiesto alla Direzione generale della Asl1 il rilascio di documenti contabili la cui tenuta e pubblicità è prevista quale obbligo di legge. Documenti che l’azienda non ha condiviso con il comitato. Ciò ha spinto il Conaratos a chiedere conto agli stessi Organi di Governo della Regione Abruzzo (unitamente alla Agenzia Sanitaria Regionale) alla quale la legge demanda il compito e l’autorità di vigilare sul corretto andamento della gestione delle ASL e sulla legittimità delle loro azioni, non escluse quelle inerenti alla gestione economico finanziaria ed al rispetto degli equilibri di bilancio. Tant’è che il comitato, ora, si è rivolto direttamente alla Corte dei Conti per chiedere di accertare se sia stato costantemente monitorato l’andamento dei costi per centro di costo, individuando gli scostamenti negativi e dandone doverosa segnalazione alle Autorità superiori, nonché intraprendendo le necessarie iniziative di contenimento.
“Le devastanti conseguenze di una gestione fuori controllo – commenta il Presidente, Antonio Santilli – sono sotto gli occhi di tutti ed i cittadini hanno diritto di chiederne ragione sia a chi né stato causa, sia a chi avrebbe dovuto esercitare puntuale vigilanza e controllo al fine di evitare di intervenire, peraltro in modo così dirompente, quando ormai “i buoi sono scappati dalla stalla”.
Quindi nella migliore delle ipotesi “solo” 81 milioni di deficit da ripianare?
Quisquilie…
Lo scorso anno prima e durante le elezioni regionali , il debito della sanità, già ampiamente acclarato, veniva decisamente negato da Marsilio. Nuove tasse in arrivo, probabilmente bollo auto ed altro.