Sanità: protocollo d’intesa tra Regione e Centro per la Giustizia Minorile

Un nuovo passo avanti nella tutela dei minori coinvolti in procedimenti penali arriva dall’Abruzzo. La Giunta regionale ha approvato uno schema di accordo con il Centro per la Giustizia Minorile per Lazio, Abruzzo e Molise, con l’obiettivo di garantire una presa in carico sanitaria e psicologica tempestiva ed efficace ai giovani sottoposti a misure restrittive o coinvolti nei percorsi della giustizia minorile.

L’intesa, proposta dall’assessore alla Salute Nicoletta Verì, stabilisce un modello organizzativo che coinvolge Asl, servizi sociali territoriali e giustizia minorile, in un’azione congiunta volta ad assicurare la tutela psico-fisica dei minori e il supporto alle loro famiglie.

I destinatari degli interventi saranno i ragazzi presi in carico dal Centro di Prima Accoglienza e dall’Istituto Penale per i Minorenni dell’Aquila, oltre ai minori ospitati nelle comunità socio-educative e terapeutiche presenti sul territorio regionale.

Due i pilastri fondamentali del protocollo: la creazione di équipe multidisciplinari — composte da medici, psicologi, infermieri e altri professionisti socio-sanitari — e l’attivazione di una presa in carico interistituzionale. In particolare, le Asl e i servizi della giustizia minorile dovranno garantire, entro 24 ore dall’ingresso dei minori nelle strutture, una prima visita medica e la valutazione dei bisogni sanitari, compresa l’assistenza farmaceutica.

“Con questo accordo — ha spiegato l’assessore Verì — recepiamo le linee guida nazionali e, al tempo stesso, riordiniamo le competenze dei diversi attori coinvolti, identificando in modo chiaro ruoli e responsabilità. È nostro dovere garantire supporto e assistenza ai minori che si trovano in situazioni di fragilità, mettendo a disposizione le risorse del sistema sanitario e delle politiche sociali”.

L’accordo avrà una durata di cinque anni e sarà sottoposto a monitoraggio da parte dell’Osservatorio permanente sulla sanità penitenziaria, già attivo dal 2008 e recentemente integrato con i rappresentanti del Dipartimento Lavoro e Sociale della Regione.

Soddisfazione anche dalla Garante dei Detenuti, Monia Scalera, che ha definito l’intesa “un passo importante per la tutela concreta dei diritti dei minori sottoposti a misure restrittive. Garantire loro un accesso tempestivo ai servizi sanitari e psicosociali non è solo un obbligo normativo, ma un imperativo etico”.

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