Sant’Agata in abbandono, da dodici anni in attesa del restauro

Sono trascorsi ben dodici anni dall’inizio dei lavori di sistemazione della chiesa di Sant’Agata, edificio del 1114 in Castelvecchio Subequo, e da allora tutto è fermo.

Castelvecchio-Subequo.it

La denuncia arriva dal consigliere comunale Fidio Bianchi che richiede “un urgente intervento congiunto di tutta l’amministrazione comunale, (maggioranza e opposizione ), dei Responsabili dei frati minori conventuali, presso la Soprintendenza per i beni architettonici per l’Abruzzo”. Perché la chiesa, “autentico gioiello, situato nella periferia del centro subequano a ridosso dell’antica “Supaerequum” rischia il crollo, in completo stato di abbandono e invasa da erbacce e rovi”, dichiara il consigliere. Una vicenda annosa e per dirla alla Bianchi “all’italiana”.

 

Il primo intervento riguardò una bifora “cadente” e venne messa in sicurezza a seguito di una operazione i cui lavori furono affidati per un primo lotto di 188 mila euro ad un ditta con un pool di ben sette tecnici in data giugno 2006, specifica nella nota il consigliere.  Infatti nel lontano 2005/2006 il Ministero per i Beni Culturali – Direzione Regionale – “finanziò con circa 800 mila euro derivanti dai fondi del gioco del lotto, lavori di restauro urgente vista la situazione e la precarietà della chiesa”  ma da allora sottolinea il consigliere “ dei lavori e dei soldi residui non vi è ad oggi alcuna traccia”. Insomma sulle vecchie mura a campeggiare solo un cartello, ormai ingiallito dal tempo e degradato dalle intemperie con evidenziato un prossimo inizio lavori. Bianchi auspica una urgente soluzione “per mettere la parola fine a questa squallida “italiana” vicenda, non escludendo il ricorso estremo alle Autorità competenti”.

 

 

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