
Un bel bottino di circa 243.000 euro attende la casse comunali di Sulmona. Soldi che arriveranno dal totale di sanzioni amministrative del 2019 che non sono state ancora pagate dalle 953 persone che ai tempi furono sanzionate per le violazioni al codice della strada e che oggi, a distanza di tre anni, non hanno ancora versato quanto previsto dai termini di legge. L’approvazione del ruolo coattivo e l’accertamento delle somme in entrata è arrivata poco più di una settimana fa. Ora la palla passerà all’Agenzia delle entrate che provvederà a fare da tramite per la riscossione delle somme, divise in tre diversi cespiti. Più di 166.000 euro si riferiscono all’importo delle sanzioni. A questo primo gruppo si aggiungono quasi 65.000 euro di interessi totali e poco meno di 12.000 euro di spese di notifica.
“Solitamente le infrazioni maggiormente rilevate sono quelle del transito dei veicoli nella ZTL o nell’Area Pedonale Urbana – spiega il nuovo comandante della Polizia Locale, Massimiliano Giancaterino – Poi, ovviamente, ci sono sanzioni dovute alla sosta del veicolo. Altre infrazioni riscontrate nell’ultimo periodo sono quelle relative a veicoli privi di revisione o assicurazione. Ricordiamo che secondo le statistiche dell’ACI circa il 13% delle vetture circolanti è privo dell’assicurazione obbligatoria”.
Il corso del nuovo comandante dei Vigili Urbani è stato abbastanza chiaro sin da subito: prima educare il cittadino e poi, se davvero necessario, intervenire con l’adeguata sanzione. “Dopo due anni di pandemia e con la guerra alle porte, di cui risentono anche le famiglie con i rincari dei carburanti e delle bollette, non è concesso entrare in gamba tesa nei confronti del cittadino e avere un atteggiamento vessatorio – ha sottolineato Giancaterino – Il momento della repressione dei comportamenti vietati è importante perché ha funzioni preventive. Colui che è stato sanzionato ci penserà due volte prima di ripetere lo stesso errore. Noi cerchiamo prima di stabilire le regole di civile convivenza e solo in extrema ratio arriva la sanzione. Certamente non si può nemmeno soprassedere sui comportamenti poco consoni alla vita sociale. Il nostro compito è aiutare le persone, ma anche quello ‘ingrato’ di procede all’accertamento e alla punizione degli errori”.
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