Sbic, “politica in cenere” ripartire dalla resilienza dei cittadini

“Non vogliamo accendere polemiche, di fuoco ce n’è già troppo. Interveniamo con spirito realmente civico e non legato a miserrime lotte fra partiti: in mezzo ai ritardi e alle inefficienze noi vogliamo che, appena spenta l’ultima lingua di fuoco, le Istituzioni si mettano all’opera”.

Sbic interviene sull’incendio che da sei giorni tiene sotto scacco il Morrone e prosegue “Se le Istituzioni tutte riuscissero a intercettare l’amore per il territorio e lo facessero lievitare in cura e pulizia del sottobosco, allora sì, farebbero bene il loro mestiere. Al momento sembra che ci sia solo la mobilitazione attorno a progetti che muovono molti soldi, ma chi organizza la manutenzione? chi guarda da terra, giorno per giorno la vita del bosco, chi favorisce una nuova azione di riconquista dello spazio agricolo dove il bosco ha occupato territorio?”

“Politica in cenere” Sulmona Bene in Comune plaude l’iniziativa presa dai cittadini pronti a salire sulla montagna a spegnere l’incendio e ringrazia la Protezione Civile, i Vigili del fuoco.”Un gruppo di cittadini-abitanti delle frazioni pedemontane ha preso pala e picconi e sta lavorando a fronteggiare il fuoco. Hanno dato una bella lezione a chi rischia di imbalsamare le attività dentro un pericoloso cortocircuito burocratico che blocca qualunque iniziativa”.

“Noi siamo convinti che l’azione diretta dei cittadini sia la chiave di volta per la cura del territorio” incalzano, proprio la resilienza delle Marane deve essere colta spiegano, “abbiamo bisogno di Sindaci, Assessori regionali e presidenti di Parchi che ascoltino i cittadini e che non si facciano bloccare dalla burocrazia. Insomma una burocrazia lontana dagli interessi e dalle grandi opere.

“Se si investe male, poi ci si scopre incapaci anche di spegnere un incendio: abbiamo talpe private che fremono di desiderio di sventrare montagne e non abbiamo un sistema degno per prevenire la propagazione incontrollabile degli incendi. Si scelga cos’è più importante: i cittadini e il territorio che abitano o i grandi interessi. Le due cose non stanno più insieme” conclude il movimento.

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