
I giovani studenti abruzzesi hanno scelto il loro futuro, salvo ripensamenti dell’ultimo minuto da poter fare il prossimo giugno. I dati diramati dal Miur dicono che due terzi degli attuali studenti che frequentano l’ultima classe della scuola Secondaria di I grado (alias scuola media) andranno a frequentare i licei nell’anno scolastico 2023/24.
Il 64,1%, per la precisione. Tra questi il 18,5% ha scelto l’indirizzo scientifico tradizionale (dove il latino è ancora in voga), mentre l’11,6% le scienze applicate. Nei parametri nazionali le iscrizioni al liceo classico, ferme al 6,8% a cui si aggiunge uno 0,5% che ha optato per l’indirizzo Europeo/Internazionale. Il 7,3%, invece, andrà a frequentare il liceo delle Scienze Umane, il 6,8% il linguistico e il 4,7% il liceo artistico.
Tornano di moda gli istituti tecnici, con un nuovo aumento di iscritti (27,6%). Questo dato va suddiviso per i due settori d’indirizzo: economico (9,8%) e tecnologico (17,8). In calo, invece, le iscrizioni negli istituti professionali, fermi all’8,3% con l’indirizzo alberghiero che continua a trainare con il suo 3,2%.
Questi sono i numeri regionali. Quelli del comprensorio peligno, invece, non è dato saperli (al momento). I dirigenti dei plessi scolastici, infatti, non hanno voluto elargire i dati relativi ai numeri d’iscrizioni delle proprio scuole polo. Almeno a questa testata. Chi per non alimentare nuove competizioni. Chi per altri motivi più o meno validi.
Fatto sta che i numeri, volenti o nolenti, usciranno a breve grazie al Provveditorato dell’Aquila che comunicherà quanti sono i nuovi iscritti nelle scuole sulmonesi.
Anche perché i dati non servono di certo a mettere qualcuno sul piedistallo e altri alla berlina, bensì per fare un paio di riflessioni su quanto accade a livello nazionale e si riflette anche nel microcosmo peligno. I numeri in ribasso delle iscrizioni scolastiche sono sotto gli occhi di tutti da mesi. Non è colpa del Germe che scrive di una Dad usata senza alcun caso Covid se lo scorso anno, a livello nazionale, gli iscritti nelle scuole italiane sono stati 120.000 in meno (2.723 in Abruzzo), con un calo delle sezioni pari a 4.800 unità.
Meno studenti, meno sezioni e, quindi, anche meno insegnanti e posti di lavoro che svaniscono. A questo servono i dati da sottoporre ai lettori. Soprattutto qui, in un territorio dal forte spopolamento dovuto soprattutto all’assenza di lavoro, con le scuole che in molti piccoli centri diventano l’ultimo presidio (o meglio baluardo) dello Stato. E se c’è una cattedra in meno significa che un docente, per portare il pane a casa, sarà costretto ad emigrare altrove.
Numeri che, magari, sarebbe stato interessante leggere anche per capire come il ritorno di Itc e Itg nella città di Sulmona abbia influenzato le iscrizioni. Specie per l’istituto “Morandi”, visto che a livello nazionale (e non solo locale) l’indirizzo Geometra è in crisi da anni, e non di certo dalla scorsa settimana.
Più maturo sarebbe stato parlare di una dispersione scolastica che, in Abruzzo, tocca l’8%. Essendo un topic del momento, nonché l’obiettivo 4 dell’Agenda 2030 (tanto cara ai programmi ministeriali), di certo sarebbe stato utile snocciolare qualche numero e parlare dei metodi di contrasto all’abbandono scolastico.
Cifre a cui le scuole rimangono avvinghiate per poter sopravvivere. Per evitare altri accorpamenti. Ma che rischiano di dimenticare lo studente in quanto tale, ovvero una torcia da accendere e non solo un numero per riempire una sezione.
C’è qualche insegnante che non si è mai mosso da casa e non ha mai preso un mezzo( o l’auto) per andare nella scuola di servizio. Qualcuno ha sempre insegnato a 50 metri da casa.
Comincino a farlo. Anche quella è esperienza di lavoro. Buon viaggio.
A proposito, quanti iscritti ha fatto ragioneria e geometra adesso che sono “nella città”???
Ma chi l’ha scritto? Sallusti?
Ve li diciamo subito :
– geometri n 8
– ragionieri n 10
– turismo n 3
Questi allo stato attuale per i Paperoni che parlano di scuola come se si parlasse di mele da vendere al mercato.
Il cartellone “bentornati nella vostra città” ha escluso tutti gli altri !!!!!
Gli scienziati, i comitati e gli affaristi cosa dicevano ???
Ma quindi il calo delle iscrizione non era da imputare alla posizione geografica del plesso…. Chiedo per un mio amico palazzinaro
Perché recriminare il fatto che i presidi non diano i numeri? Semmai ci sarebbe da temere se li dessero…