Schiaffi antidemocratici e colpi di scure. Reazioni vulcaniche per il tribunale

Chiamatelo fulmine a ciel sereno, o meglio doccia fredda viste le temperature torride degli ultimi giorni che spingerebbero chiunque a rinfrescarsi. Fatto sta che lo stralcio (l’unico nella nottata) dell’emendamento salva-tribunali da parte della Presidente del Senato Elisabetta Casellati, ha fatto definitivamente cadere la spada di Damocle sulla testa delle sedi di giustizia di Sulmona, Lanciano, Avezzano e Vasto, dando il via a un effetto domino naturale di reazioni e commenti pieni di sdegno, che in coro urla ad un attentato alla democrazia.

La spina che teneva in vita i piccoli tribunali abruzzesi è stata staccata in una notte di mezza estate, all’1:31, quando il Senato ha approvato con 168 voti favorevoli e 9 contrari la fiducia al Governo. Ad assistere dal vivo all’atto finale c’era la senatrice pentastellata Gabriella Di Girolamo, affiancata dal senatore vastese Gianluca Castaldi: “Con il senatore Castaldi abbiamo presidiato la Commissione di Bilancio fino alla conclusione dei lavori, prima della riapertura dell’aula, per assicurarci che tutto andasse come doveva andare. La ragioneria dello Stato lamentava un problema di coperture, ma lavorando sulle schede si è trovata la copertura finanziaria fino al 2024 e la Commissione di Bilancio di questo ne ha tenuto atto. Arrivati in aula è arrivato lo stralcio da parte della Presidente Casellati. Gianluca (Castaldi ndr) è intervenuto. Io non ho potuto e non ho avuto la possibilità. Al momento della fiducia siamo usciti dall’aula. Per la prima volta abbiamo disatteso l’impegno con il Governo. Ciò che è accaduto è stata una mancanza di rispetto nei confronti dei rappresentanti istituzionali dei territori. Sono delusa, è stato un colpo di scure “.

Sconfortato il senatore Castaldi, che non ha buone sensazioni su un possibile ritorno di fiamma per la salvaguardia dei tribunali: “La Casellati, in maniera autoritaria, si è permessa di stralciare l’emendamento approvato all’unanimità in commissione 24 ore prima. Questo significa che noi parlamentari non abbiamo più le armi per combattere. Non sono fiducioso a questo punto per la salvaguardia dei tribunali”.

Il Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia, Elisabetta Bianchi parla di scelta ipocrita e inaccettabile: “L’esito dei lavori parlamentari sulla geografia giudiziaria – scrive la Bianchi – ci chiama ad innalzare nuovamente il livello dello scontro nei confronti di chi persevera nel far arretrare le funzioni dello Stato dai territori scaricando i relativi costi sui cittadini. Sul destino dei nostri uffici giudiziari stanotte in Senato si è consumato, nell’ipocrisia delle funzioni istituzionali, il gioco delle tre carte. Il testo dell’emendamento sulla proroga alla chiusura, dopo una sin troppo facile ed entusiastica approvazione in commissione congiunta giustizia ed affari costituzionali ma con l’ombra del perdurante parere negativo del governo, ha trovato la mannaia del Presidente Alberti Casellati che lo ha stralciato dal testo”.

“Dopo la recentissima visita della Vice presidente del Senato Senatore Rossomando – conclude la Bianchi – l’iter dell’emendamento assume il sapore acre del tentativo di piegarci ad una proposta inaccettabile, almeno per quanto riguarda Sulmona, e cioè quella di digerire un patteggiamento tra territori recuperando la regola della salvaguardia di soli due tribunali su quattro. Continueremo invece a coltivare le nostre convinzioni, ben consapevoli che siamo alle battute finali di una guerra all’ultimo sangue senza esclusioni di colpi, specie nei confronti di chi, da giorni, si diverte a giocare con il proprio ruolo di rappresentanza giubilando pubblicamente ed inutilmente per dei non risultati”.

Se la Bianchi parla di ipocrisia il Presidente della Regione Marco Marsilio punta il dito contro la ministra Cartabia, la quale aveva già espresso il suo parere contrario in Commissione Giustizia. “La Ministra – spiega Marsilio – non si è rassegnata e ha messo in campo tutta la sua forza e le sue relazioni per sbarrare questo emendamento e la strada dell’approvazione in Aula. Già ieri nel pomeriggio, nel corso della riunione dei capigruppo in Senato, la Presidente aveva rappresentato ai Gruppi che su questo emendamento vi era una richiesta di stralcio. Fonti parlamentari parlano di un interessamento diretto del Quirinale anche a seguito della recentissima lettera alle Camere per richiamare il Parlamento a non varcare certi limiti nella conversione in legge dei decreti. Tutti i gruppi hanno respinto questa richiesta e a quel punto si è provato con il tipico argomento della copertura finanziaria, cercando di affossare l’emendamento in Commissione Bilancio”.

“A quel punto – prosegue Marsilio – non è rimasto altro che assegnare al Presidente del Senato l’ingrato compito di dare esecuzione al diktat, dopo che per tutta la giornata negli ambienti istituzionali era circolata la voce che il Quirinale avrebbe rinviato alle Camere il Decreto se non fosse stato ripulito nei provvedimenti ritenuti estranei compreso questo dei tribunali. Come possa definirsi estranea una norma sui tribunali quando il decreto parla di semplificazione della giustizia è un mistero. Ho avuto diretta conferma di una ferrea volontà politica di non approvare la proroga per ragioni di merito dalla voce della stessa ministra Cartabia che ho avuto modo di incrociare a tarda sera al Quirinale al termine del concerto diretto dal Maestro Muti; non mi sono fatto scrupolo di avvicinarla per chiederle di rivedere la propria contrarietà, alla luce dell’unanime volontà del Parlamento e del territorio, ma non c’è stato nulla da fare. La ministra Cartabia in maniera cortese ma determinatissima mi ha detto chiaramente che non intendeva assecondare questa spinta alla proroga dei tribunali abruzzesi nel timore che potesse fungere da esempio per tutti gli altri tribunali soppressi”.

A non darsi per vinta è la Lega, per bocca del Consigliere Regionale Angelosante, che assicura “L’Abruzzo ha la ciambella di salvataggio per i tribunali minori grazie al lavoro meticoloso del Gruppo consiliare Lega Salvini Premier in Consiglio regionale e grazie al lavoro di squadra con i parlamentari della Lega. La giusta soluzione che ci permetterà di superare le contrarietà tecniche avendo già l’intesa politica”. Martedì prossimo, infatti, sarà portato in Commissione di Giustizia il Ddl di iniziativa del Consiglio regionale, comunicato alla presidenza del Senato il 23 settembre 2020, recante la nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, approvato all’unanimità nella massima Assise regionale. Una proposta sulla quale è tornato anche Marsilio: “Ora pretendiamo che il Parlamento esamini il Disegno di Legge proposto dal Consiglio regionale e che tutte le forze politiche si esprimano nel merito sula soppressione dei tribunali minori. E se il caso abruzzese dovesse offrire l’occasione per riaprire la discussione dei tribunali già soppressi e sulla geografia giudiziaria nel suo complesso non potremmo che essere onorati di aver fatto da apripista”.

Un ultimo tentativo, in extremis, di salvare il salvabile. Anche perché il decreto questa notte ormai andrà per la sua strada. Troppo poco tempo a disposizione per nuove modifiche, con la chiusura dei tribunali che incombe nel 2022. Una soluzione, molto remota, sarebbe quella dell’accorpamento del tribunale peligno con quello di Avezzano. Ma la sentenza, a quanto pare, è già stata emessa.

19 Commenti su "Schiaffi antidemocratici e colpi di scure. Reazioni vulcaniche per il tribunale"

  1. Scusate…..Ma quando chiudono le fabbriche e le piccole botteghe ???
    Quelle se non sono efficienti si possono chiudere e nessuno protesta??
    Ma sapete quante attività hanno chiuso a Sulmona negli ultimi anni?? ne siete al corrente ??
    Il tribunale no però eh !!
    tra l’altro gli avvocati non perderanno il loro lavoro ma dovranno prendere la macchina e viaggiare come fanno tanti di noi lavoratori.
    Se il governo ha constatato che sono infficienti e decide che si deve chiudere la legge va rispettata.

  2. Avvoca’ cagn sa machin e la matin svijt priest

  3. Una regione di 1.2 milioni di. Abitanti.. 8 tribunali? Al massimo si può accorpare Sulmona con Avezzano e vasto con lanciano

  4. Ma che dite. Vi rendete conto di cosa significa la chiusura del tribunale? Avete dimenticato come il semplice declassamento dell’ospedale abbia provocato danni e disagi? Si guarda sempre e soltanto al proprio orticello, non si guarda al di là dello steccato…
    .. E non sono un avvocato… Anzi..

  5. Se il mondo politico non deciderà di far rientrare la città di Sulmona nella lista delle città Polo di Attrazione (operato nel 2015 dalla Giunta Regionale con la delibera 290) SULMONA PERDERÀ TUTTO e non serve scrivere cosa per non buttarti nello sconforto!

  6. È in partenza dal binario 2 il regionale per L’Aquila. Ferma nelle stazioni di Pratola superiore, Raiano,….

  7. Il tribunale è il male minore dopo tutte le fabbriche e il 57esimo battaglione… è finita la pacchia per gli ”amici” del tribunale!

  8. Tranquilli ….La matin lu cafe’ ve lu pjiet allu bar alla stazion!

  9. Rubio del Bigliett | 31 Luglio 2021 at 10:31 | Rispondi

    Viva Il Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, salvezza degli Abruzzi.Questi sub-provinciali incotichiti che vogiono il privilegio dei Tribunali sub-provinciali a tiro di passeggio dovrebbero riflettersi nel loro specchio e in mancanza di altri signali riflettere che, per quale antico impedimento tutto interno abruzzese veniva tacciato di provincialismo anche il grande Benedetto Croce nella grande Napoli di allora.Basta chiedere alla Dacia Maraini che vive nella circoscrizione giudiziaria di Sulmona ,e può fare confronti..Io invece ,lo stesso di Sulmona lamento contro la Cartabia che nella nuova legge non è prevista una CIRCOSCRIZIONE SUPPLETIVA NAZIONALE che agisce solo in internet in affiancamento a quelle provinciali e svolge processi solo in rete . Quindi a seconda della evenienza e del carico di lavoro, uno stesso processo può essere celebrato sia in presenza in un aula di giustizia in L’Aquila ;con gran fatica dei Solmontini che la mattina dovranno affrontare il dramma di prendersi il caffè al bar della stazione e non al solito bar; oppure più comodamente seduti a casa propria giudici avvocati imputati e cancellieri davanti ad uno schermo, magari in seduta pubblica dove possono assistere in webinair i cittadini italiani c che ne abbiano interesse.

  10. Era ora che chiudevano così finisce sta mafietta di Sulmona che va avanti solo ad abusi di potere

  11. Che tristezza: Sulmonesi (recte Sulmontini) che non si rendono conto che la soppressione di un ufficio pubblico (di qualsiasi tipo) non significa prendere il caffè in città o altrove, ma depauparamento del tessuto cultulare, sociale ed economico.
    Evidentemente meritiamo questo: essere sudditi di L’Aquila.

    • Luigi Gagliardi | 31 Luglio 2021 at 17:55 | Rispondi

      Spiegalo al tizio di sopra che sta incazzato perchè il giudice di pace non gli ha tolto la multa per divieto di sosta perchè la giustificazione era “ma erano solo cinque minuti a prendere il pane/sigarette/caffè”.
      Chiuso il tribunale non licenziano i dipendenti e quindi risparmiano zero, anzi probabilmente toccherà pagare le spese di rilocazione ai magistrati.

      Ma d’altra parte lo stato della città è il riflesso di chi ci abita, ogni volta che torno trovo le persone che fanno gli stessi discorsi di quando me ne sono andato a 19 anni.

  12. Caro Luigi, a parte che il Giudice di Pace nulla ha a che fare con il Tribunale, mi permetto di osservare che gioire per la soppresdione di un ufficio per aver preso una multa sarebbe come compiacersi della soppressione dell’Agenzia delle Entrate di Sulmona perché si devono pagare le tasse; poi le tasse le si dovranno pagare ugualmente.
    Bah!.
    Saluti cordiali a tutti.

    • Luigi Gagliardi | 31 Luglio 2021 at 20:11 | Rispondi

      Lo ben so, il giudice di pace non è un magistrato, solitamente è un ex vigile… Mi sa che non hai inteso il mio messaggio.

  13. Attento Osservatore | 31 Luglio 2021 at 22:43 | Rispondi

    Stralciare il presidente del senato un emendamento approvato in ogni commissione sia stato valutato positivamente è un fatto di una gravità inaudita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*