
Lo sciopero igiene ambientale, in programma per domani, venerdì 17 ottobre, investirà anche il Comuni soci di Cogesa. A confermarlo è la stessa partecipata, richiamando quanto proclamato dalle Organizzazioni Sindacali di FP CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI e FIADEL. Uno stop alla raccolta dei rifiuti, motivato dalla lenta prosecuzione delle trattative per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del comparto servizi ambientali. Le trattative con Utilitalia, Cisambiente-Confindustria, Assoambiente e le Centrali Cooperative sa mesi sono in stallo. I sindacati chiedono garanzie e la salute di lavoratori e lavoratrici. Tra le ragioni dello sciopero, inoltre, si chiede di sviluppare la classificazione del personale, aumenti salariali per il recupero del potere d’acquisto e la maggior tutela dei lavoratori degli appalti.
“Per questo motivo – scrive Cogesa -, potrebbero verificarsi disagi nello svolgimento dei servizi legati alla raccolta rifiuti porta a porta, alla pulizia del territorio, alla gestione dell’Ecosportello per le chiamate in entrata e il ritiro delle attrezzature, all’apertura dei centri di raccolta”.
In riferimento alla raccolta porta a porta, la partecipata informa che i mastelli o i carrellati devono essere rientrati entro la giornata, anche se non svuotato. Eventuali raccolte non eseguite verranno svolte nei successivi turni di raccolta ordinari previsti dall’Ecocalendario. Saranno comunque garantite le prestazioni minime indispensabili previste dalla legge. Come da programma, quindi, saranno raccolti i rifiuti di ospedali, case di riposo, scuole, stazioni e caserme.
“Il contratto nazionale di lavoro è scaduto dal 31 dicembre dello scorso anno. Abbiamo chiesto alle associazioni delle imprese, Utilitalia, Cisambiente/Confindustria, Assoambiente e Centrali cooperative – spiegano dalla UIL – delle risposte certe su gravi problematiche che affliggono gli operatori del settore, implementando e rafforzando, ad esempio, le norme e degli strumenti di prevenzione per salute e sicurezza affinché il settore, oggi al primo posto per infortuni spesso mortali nei servizi pubblici locali, non detenga più questo triste primato e migliori sensibilmente le condizioni di lavoro; il miglioramento e l’adeguamento della classificazione del personale, riconoscendo le nuove professionalità e le innovazioni tecnologiche e organizzative sviluppate in questi anni, modernizzando la classificazione; recuperare le differenze contrattuali tra generazioni e genere, aumentando la tutela per il personale over 55, riducendo il divario salariale relativo all’inquadramento del personale neoassunto, ridefinendo l’equilibrio dei tempi di vita e di lavoro, garantendo la stabilità occupazionale dei lavoratori in appalto, cominciando dall’obbligo di applicazione di questo contratto anche per le cooperative sociali; aumentare le retribuzioni attraverso il recupero del potere d’acquisto dei salari eroso dall’inflazione del triennio 22/24 e da quella prevista per il triennio 25/27, anche riqualificando il sistema indennitario, implementando il sistema di welfare e di sanità integrativa, adeguando la produttività prevista dal contratto”.
“Il settore – prosegue la UIL – può crescere solo tramite imprese pubbliche e private con capacità di sviluppo industriale e possibilità di fare investimenti significativi. Il contratto nazionale è lo strumento fondamentale di coesione tra imprese, lavoratori e comunità locali ed è per questo che è fondamentale riconoscere alle lavoratrici e ai lavoratori del settore un rinnovo economico che recuperi le differenze create dall’inflazione e che tuteli maggiormente la salute e la sicurezza di chi svolge un lavoro indispensabile ma gravoso”.
Il tutto mentre continua in Cogesa lo stato di agitazione, proclamato dal personale della società e che neanche ieri è stato interrotto, nonostante il tentativo di conciliazione in Prefettura. Le associazioni sindacali presenti si sono dichiarate assolutamente insoddisfatte rispetto alle dichiarazioni del vice sindaco del Comune di Sulmona. Non è andato giù il mancato affidamento “in house” del servizio di raccolta rifiuti, prossimo ad una gara d’appalto, con la privatizzazione del servizio di Igiene Urbana. Lo stato di agitazione del personale è stato avviato anche a causa del mancato confronto richiesto dalle organizzazioni sindacali rimasto, in tutto questo tempo inevaso sia da parte del Comune che di Cogesa. Il timore riguarda i posti di lavoro, con una ventina di unità che risulterebbero a rischio.
chi è stato a firmare l eliminazione dei ROL per i neoassunti ?chi ha introdotto il livello J 1.50 l ora lordi? ed infine chi ci ha aumentato l orario di lavoro ? per non parlare dei licenziamenti per mansioni meno gravose ECC….. ALTRO CHE TUTELE CHI HA FIRMATO TUTTO QUESTO?
rischio di disservizi??? beh, più di quelli che viviamo quotidianamente….