Scuola Di Stefano: calcoli sbagliati, gara da rifare

Un affidamento da rifare perché basato su calcoli errati, con quei circa 20mila euro in meno che però fanno la differenza soprattutto da un punto di vista amministrativo e procedurale.
Il presidente dell’ordine degli ingegneri Elio Masciovecchio ha chiesto formalmente al Comune di Sulmona di riformulare l’avviso per la presentazione dell’offerta per il servizio attinente l’ingegneria e l’architettura e la direzione dei lavori che si dovranno fare nella scuola primaria Lola Di Stefano di Sulmona. Un appalto da oltre 1,6 milioni di euro la cui offerta per la direzione lavori è scaduta il 29 settembre scorso.
Secondo gli ingegneri il calcolo della parcella è sbagliato perché si riferisce solo ad una categoria dei lavori escludendo quella dell’edilizia e degli impianti, ma soprattutto perché applica una riduzione del 30% sulla parcella in base ad un protocollo d’intesa che, spiega Masciovecchio, non è applicabile in questo caso.
Fatto è che l’importo per la direzione lavori e la progettazione alla fine risulta di 37mila euro, anziché di 56mila euro come calcolato dagli ingegneri.
E non è una differenza da poco, perché, cifre a parte, non superando la soglia dei 40mila euro l’appalto è soggetto a tutt’altra procedura di affidamento.
“Da quanto esposto – scrive Masciovecchio – si rileva che l’affidamento del servizio non rientra più nei casi previsti dall’art. 36 comma 2 lett. a) del D.Lgs. 50/2016 (ovvero affidamento diretto, ndr), bensì in quelli previsti dal comma 2 lett. b) che prevede una procedura negoziata previa consultazione, per i servizi e le forniture di almeno cinque operatori economici individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti”.
Un altro ostacolo sul disastrato percorso delle scuole in sicurezza.

1 Commento su "Scuola Di Stefano: calcoli sbagliati, gara da rifare"

  1. Non conosco la materia degli appalti, ma se vera l’affermazione dell’ordine degli ingegneri, il commento viene spontaneo:” Ma può essere che in Comune non se ne azzecca una?”.
    Prima il ricorso ad un consulente esterno per emettere una gara, ora parcelle preventivate sbagliate; tempi sempre dilatati rispetto all’attuazione prevista (musp, raccolta differenziata, lavori stradali, etc.. etc..).
    E’ triste ammetterlo, ma la professionalità non è più di casa in Comune. 🙁
    E nessuno all’interno che se ne scandalizza e se ne pone una domanda.
    Semplicemente scandaloso.

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