Scuole, la lezione dei peligni. Fuori dai banchi altri 52 casi

Dalla mezzanotte di oggi l’Abruzzo è di fatto in zona rossa, anche se per volere della Regione, anziché del governo che, a detta del presidente Marsilio, dovrebbe ratificare comunque il cambio colore venerdì prossimo.

Tra i temi più dibattuti nella scelta delle restrizioni, c’è stato anche e soprattutto quello della chiusura o meno delle scuole, che con la zona rossa viene estesa dalle superiori anche alle seconde e terze medie, ma non alla prima media, alle primarie e all’infanzia, come più di uno auspicava. Ieri la sindaca di Sulmona Annamaria Casini è tornata a chiedere provvedimenti più drastici in tal senso “poiché ora la priorità è la salute e ogni misura deve essere tesa a ridurre subito i contagi”. Marsilio sul punto è stato chiaro: non si può chiudere tutto se non sono previsti aiuti (bonus babysitter o congedi parentali) alle famiglie. Lui, insomma, la responsabilità non se la prende, come d’altronde non se la prende la Casini, a differenza di qualche suo collega, come il sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso, che ha sospeso le lezioni fino a lunedì prossimo in tutte le scuole della città per capire cosa sta accadendo tra i banchi (dove sono risultati cinque casi isolati, compreso uno ieri).

A dire il vero in Valle Peligna almeno la situazione nelle scuole appare sotto controllo, fin troppo per alcuni genitori che lamentano come il servizio di prevenzione della Asl, abbia imposto quarantene, isolamenti e sorveglianze, con molta, troppa, facilità. La precauzione, però, sembra aver dato i suoi frutti, perché oggi in classe torneranno in Valle Peligna quasi tutti.

I provvedimenti presi nelle ultime due settimane – compreso i contestati isolamenti, quasi sempre confermati da positività – hanno fatto il loro corso e nei fatti, oggi, non ci sono focolai accesi e dalle venticinque classi lasciate a casa di qualche settimana fa si è passati a solo due classi in sorveglianza, di cui una, una seconda media delle scuole Serafini (con due alunni positivi) che già per la zona rossa vede da oggi le lezioni sospese in presenza. L’altra, con caso isolato, è alle Filippini. C’è, anzi c’era, poi una terza classe all’infanzia di via Trento che oggi è stata “liberata” dalla sorveglianza e due casi in una segreteria di una scuola.

A Pratola c’è solo una classe in sorveglianza (caso isolato e importato dalla famiglia), così come a Pettorano e Scanno. Mentre a Raiano al caso isolato di una collaboratrice scolastica, che aveva portato alla sorveglianza di una classe, si è aggiunto il caso accertato l’altra sera del professore referente Covid della scuola che ha portato da oggi all’isolamento di altre due classi (anche qui, però, si tratta di una seconda e terza media, che per ordinanza regionale non avrebbero dovuto comunque andare a scuola).

I casi che pure sono stati registrati tra gli studenti, però, sono quasi tutti importati tra i banchi: i contagi tra ragazzi sono stati pochissimi (si contano su una mano) e questo vuol dire che il servizio prevenzione in Valle Peligna e i protocolli adottati, anche grazie allo scrupolo di presidi e insegnanti, hanno funzionato finora molto bene. Nonostante alla prevenzione siano rimasti in sei in tutto anche per fare le vaccinazioni, con sei dipendenti positivi e due in malattia.

Dove si è allentata la morsa e dove la socialità tra i bambini è più stretta, per una questione di frequenza di contatti, è invece nei piccoli centri: in Alto Sangro, in tal senso, la situazione è completamente diversa dalla Valle Peligna. Oltre al caso di Castel di Sangro, con quattro classi in sorveglianza, ma di fatto con le scuole di ogni ordine e grado chiuse per ordinanza sindacale, spiccano in particolare i casi di Pescasseroli e Ateleta dove sono in corso due focolai preoccupanti. Nei due centri montani le scuole sono state chiuse per una vera e propria esplosione di contagi tra gli studenti: a Pescasseroli ne sono risultati positivi addirittura 29, 23 nella scuola primaria e 6 alle medie (spingendo il sindaco La Cesa a chiudere tutto). Ad Ateleta si aspetta il riscontro dei tamponi ai test rapidi che hanno dato risultato positivo per 12 alunni.

Modelli di prevenzione e intervento diversi, che, per una volta, vedono la Valle Peligna, nonostante abbia una popolazione molto più numerosa, essere un po’ un modello.

Con tutti gli scongiuri del caso, sia chiaro, perché il virus ormai galoppa a ritmi frenetici e in qualsiasi ambiente: ieri sono stati accertati altri 52 nuovi casi in Centro Abruzzo (per un totale di attualmente positivi di 760 persone) e, ancora una volta, l’ospedale è stato preso d’assalto da pazienti in cerca di ricovero.

Urge attivare posti Covid sul territorio, insomma, come annunciato l’altro giorno dal presidente Marsilio: per i 20 dell’Annunziata ci vorrà però ancora poco meno di un mese, mentre per la San Raffaele, dove dovrebbero essere attivati 40 posti letto di medicina Covid al secondo piano della struttura, si è ancora in trattativa per definire ruoli, personale e compiti. Intervenire subito è già troppo tardi.

Commenta per primo! "Scuole, la lezione dei peligni. Fuori dai banchi altri 52 casi"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*