Secondi in fase regionale: la boxe peligna tra equilibrio, movimento e strategia

Lealtà, autostima, socializzazione, cooperazione, autodeterminazione, controllo. Sono solo alcune delle peculiarità del pugilato che, per chi non lo sapesse, è attivo da un po’ di anni anche in Valle Peligna. Dal 2012 per l’esattezza, quando ad accogliere i primi atleti era una stanza “senza neanche un sacco – ricorda il presidente della Asd Boxe Valle Peligna – Alto Sangro, Concezio Ferri – eppure siamo arrivati quarti ai campionati nazionali”.

E seconda si è classificata alle selezioni regionali Abruzzo Molise nell’ambito del torneo nazionale Elite di seconda serie la cui finale si è svolta il 12 aprile scorso. Nell’ultima gara, per la Boxe peligna sono saliti sul ring Lorenzo Canepari, Antonio Romano, Cristian Pantaleo, Paolo Casalvieri. Una realtà che prende forma in Valle con passione e determinazione nella palestra di viale Sant’Antonio che lentamente è andata via via strutturandosi sempre di più: ora ci sono sacchi, c’è un ring e oltre a Concezio c’è il figlio Antonio, una stella Aiba, che nel campo rappresenta un traguardo di prestigio: può allenare e stare sotto i ring di tutto il mondo, il più giovane ad averla conseguita.

E non chiamatelo sport violento. Concezio, infatti, precisa che spesso pregiudizi e percezioni al di fuori di questo mondo sono totalmente fuorvianti. “Il combattimento avviene tra pari – precisa -, conosciuto anche come ‘nobile arte’ perché bisogna avere molta preparazione. In questo senso – spiega –  il pugile può essere equiparato ad un ballerino che fa a pugni e ad giocatore di scacchi perché è essenziale usare la testa sul ring”. Non solo forza, dunque, ma equilibrio, movimento e strategia.

E non solo. Tanti sono i ragazzi “reduci” da situazioni difficili che nel frequentare la palestra di viale Sant’Antonio hanno avuto la possibilità di lavorare sulla propria autostima, perché anche quella si allena e, si sa, rappresenta un elemento fondamentale per la crescita di ogni individuo. Come anche la consapevolezza, che invece serve poi ad evitare provocazioni per la strada. Una crescita a tutto tondo insomma.

Agonismo, amatoriale o pugilato light, sono diverse le possibilità che offrono i Ferri, anche solo l’allenamento va bene ma nel cassetto padre e figlio un sogno lo hanno ed è cacciare fuori dalla loro famiglia “allargata” un piccolo campioncino.

Simona Pace

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