Servizio a piedi, vigile urbano finisce in ospedale. Ieri l’incontro in prefettura

E’ finito in ospedale mentre era in servizio: troppa fatica per lui, che ha una protesi ad un’anca, il servizio in strada a cui è stato destinato da una ventina di giorni, subito dopo aver chiesto la mobilità ad altri uffici. Per un agente di polizia municipale di Sulmona si è reso così ieri necessario il trasferimento all’ospedale Annunziata, dove i medici hanno riscontrato un affaticamento sull’altra anca, al momento senza protesi. Il poliziotto ha avvertito un malore mentre era in servizio a piedi nei pressi di piazza Carlo Tresca e ha chiesto ad un commerciante del posto di essere accompagnato in pronto soccorso. Un servizio a cui è stato destinato rispetto al più tranquillo, o almeno sedentario, ufficio commercio al quale era addetto e che ha influito sul suo problema di deambulazione.

Per il vigile urbano ora si apre un periodo di riposo forzato, ma la vicenda fa riaccendere la polemica sulla vertenza che vede sette agenti aver chiesto la mobilità e altrettanti provvedimenti disciplinari emessi dal comandante, contro i quali i sindacati hanno già annunciato ricorso al Tar.

Proprio ieri, tra l’altro, c’è stato un incontro in prefettura sulla vicenda, nel quale il prefetto avrebbe invitato la sindaca di Sulmona Annamaria Casini a prendere provvedimenti entro due settimane per far rientrare lo scontro in atto all’interno del Corpo.

Tra le contestazioni dei sindacati c’è anche proprio il ricorso eccessivo al servizio a piedi.

13 Commenti su "Servizio a piedi, vigile urbano finisce in ospedale. Ieri l’incontro in prefettura"

  1. E oplà!

  2. Adesso si comincia ad esagerare. Qui la gente lavora 8/9 ore in piedi in fabbrica. È non certo camminando. La guerra interna sta cominciando a prendere una brutta piega.

    • La dignità delle persone non può essere calpestata. Da nessuno in nessun modo ed in nessun tempo. Altrimenti che ben vengano le rimostranze e le lotte.

  3. Avete rotto andare a zappare la terra!!!Anche voi giornalisti basta con queste ca…te e’ un offesa per chi si fa il c..o da mattina a sera.Smettetela!!!!

    • Complimenti. Da Oscar. Lavinia Flavio Cassara non sarebbe in grado di partorire un tal discorso. Stesso corso di studi?

  4. Complimenti. Da Oscar. Lavinia Flavio Cassara non sarebbe in grado di partorire un tal discorso. Stesso corso di studi?

  5. La dignità delle persone non può essere calpestata. Da nessuno in nessun modo ed in nessun tempo. Altrimenti che ben vengano le rimostranze e le lotte.

  6. Romano, si presume che sei uno statale. Posto fisso.
    Congratulazioni.

    • John, si presume che sei uno che, invidioso, rosica. Complimenti.
      Ah, dimenticavo, 25 anni di attività in proprio. Ti basta?

  7. Coloro che hanno il posto fisso pubblico sono una casta. Ferie pagate,malattie a non finire
    Ma perché a una donna madre che non ha il.posto fisso non è riconosviuto
    nulla?

    • Questi commenti sono patetici.
      Se proprio vi piace il posto fisso e lo ritenete pieno di benefit, siete liberissimi di vincere un concorso pubblico ed entrare in questa meravigliosa casta. Faccio notare che i dipendenti pubblici non hanno ricevuto il posto fisso per successione.
      Sul riconoscere il valore del lavoro casalingo, io sono anche d’accordo, ma le risorse da mettere a sistema nel welfare nazionale dipendono dalle tasse pagate, quindi prendiamocela con chi le tasse non le paga (e non si tratta di dipendenti pubblici).
      Dopodiché, quando negli anni ‘80 c’é stato il boom del commercio, con degli analfabeti che hanno accumulato miliardi di lire facendo nero, nessuno di questi rimpiangeva il posto fisso. O quei professionisti che fanno una fattura ogni 10, pagano meno tasse di un commesso, e usano auto da 100.000 euro? O i negozi che dovrebbero chiudere, che sopravvivono solo col nero, e che non generano un euro di valore per la società? O i ristoratori che ti rifilano la roba comprata all’Eurospin e ti fanno pagare 40 euro a persona perché sono stati chiusi?
      Iniziamo a chiederci: che cosa posso fare? Che cosa so fare? Che percorso di studi ho fatto per essere utile ad un datore di lavoro? Quando ho scelto di cazzeggiare alle superiori e all’università, grattandomi la panza invece di sfracchiarmi di studio, non avrò sbagliato io?

      • E sono tutte verità, magari non tutto é sempre così definito, ma le parole di Mario sono decisamente apprezzabili

  8. GRANDE MarioS finalmente un discorso chiaro!@

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