Servono infermieri ad Avezzano, accorpati reparti all’Annunziata. Una classe in isolamento a Sulmona

Una classe delle medie in isolamento a Sulmona, una scuola elementare e il Comune chiusi a Pacentro, pazienti parcheggiati nel pre-triage in attesa di ricovero e personale che viene spostato da Sulmona ad Avezzano: è una tempesta quella sotto la quale è finita la Valle Peligna, e non solo la Valle Peligna, in questa seconda ondata di Covid che non accenna a trovare un punto di discesa.

Da domani il reparto di Urologia dell’ospedale Annunziata di Sulmona sarà accorpato a quello di Ortopedia: la decisione presa ieri dalla Asl si è resa necessaria per trasferire quattro infermieri del reparto ad Avezzano, dove è in fase di ampliamento il padiglione di malattie infettive. E’ l’ultimo, e non unico, effetto dell’ondata di contagi, con il nosocomio peligno in evidente affanno. In via Mazzini l’emergenza Covid, che ha costretto e costringe i pazienti ad essere parcheggiati nel pre-triage per giorni prima del ricovero, sta provocando anche pesanti effetti collaterali nella gestione ordinaria dell’utenza, tanto più che va a colpire una già pesantissima carenza di organico. La decisione della Asl, che di fatto rappresenta un passo indietro per i due reparti, provocherà inevitabilmente rallentamenti e disagi nelle prestazioni sanitarie, come se non bastassero le storiche carenze. Nella riunione di ieri si è prospettata anche l’ipotesi di allestire all’Annunziata un reparto dedicato alle malattie infettive, vista la carenza di posti letto negli ospedali abruzzesi. Ina altre parole di far diventare l’Annunziata un ospedale Covid: lo spazio ci sarebbe, ma resta il problema del personale che dovrebbe gestirlo.

Il contagio d’altronde galoppa su tutto il territorio: solo nella giornata di ieri sono stati accertati almeno tredici nuovi positivi in Centro Abruzzo (a Sulmona 5, Pacentro 3, Raiano 2, Vittorito, Pratola e Pescasseroli 1) con tre persone ricoverate, altre in attesa di essere trasferite in altri ospedali (sempre che si liberino posti letto) e altre che si stanno aggiungendo nelle ultime ore. Tra queste anche la madre di una ragazzina di tredici anni che frequenta la scuola media Ovidio e che presenta evidenti sintomi, anche lei, riconducibili al Covid. Per questo la sua classe (la prima delle scuole medie) sarà da oggi in isolamento sanitario in attesa di eseguire i tamponi che, per gli studenti, sono prioritari.

Nella speranza, ovviamente, che arrivino i tamponi, perché anche ieri, per il secondo giorno di seguito, i test effettuati sono stati pochissimi per la mancanza di tamponi. Oggi ne dovrebbero arrivare duecento, nella speranza di recuperare i tanti lasciati in sospeso e di poter liberare la classe dell’Ovidio in isolamento. Anche se ormai il tracciamento è diventato se non inutile, insufficiente: il virus viaggia libero in tutti gli ambienti, per cui l’unica arma è il distanziamento, la mascherina, l’igiene personale e la speranza che il contagio non sfoci in un’infezione o in una polmonite, con il rischio di doversela curare in casa.

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