
Resta sospesa la vicenda della palazzina Ater di via Aldo Moro o meglio il destino delle cinque famiglie che ci abitavano e che sono state sfrattate ad aprile scorso per urgenti e improcrastinabili lavori di messa in sicurezza dell’edificio.
Ieri, nella prima giunta dell’amministrazione Tirabassi, era attesa la delibera che sbloccava la situazione, assegnando ai condomini una sistemazione alternativa. L’Ater avrebbe messo sul piatto tre alloggi, mentre gli altri due dovrebbero essere quelli della palazzina verde del Contratto di Quartiere.
La procedura, però, è stata congelata per approfondimenti e, promette il sindaco Luca Tirabassi, sarà valutata la prossima settimana fosse anche con una riunione di giunta apposita.
Fino al 28 giugno, d’altronde, il Comune ha confermato le prenotazioni all’Hotel Manhattan, ma quella dei condomini è tutt’altro che una vacanza.
“Stiamo definendo sistemazioni alternative – spiega il sindaco – e una volta definiti i termini, anche con i diretti interessati, faremo l’assegnazione e contestualmente un accesso protetto in via Aldo Moro per consentire ai condomini di prendere i loro effetti personali. Non avrebbe senso autorizzare l’ingresso nella palazzina inagibile, senza avere prima una destinazione certa per il trasloco”.
Il problema non è solo quello delle chiavi di casa, ma anche di cosa c’è dietro la porta dei nuovi alloggi: nelle cinque famiglie ci sono situazioni di fragilità e persone anziane, che, in qualche modo, hanno esigenze diverse da quelle che vengono prospettate, per spazio e servizi, negli alloggi alternativi. Bisognerà insomma sedersi a tavolino e cercare una soluzione condivisa, che sia comoda anche per chi lascerà l’hotel.
Anche perché, nonostante i sessanta giorni per i lavori (abbondantemente scaduti), il cantiere in via Aldo Moro non è stato neanche aperto. Ci vorrà il tempo della burocrazia, insomma: quanto basta perché il provvisorio sia il più possibile compatibile con il definitivo.
Salve mi chiamo Giovanni Ciriaco della provincia di Caserta San Nicola la strada . Meno male che da voi c’è un sindaco che di sta occupando di questa vicenda da noi il sindaco non ci vuole nemmeno aiutare per una situazione di sfratto sto io mia moglie e tre figli minori abbiamo fatto una PEC al comune del mio avvocato gli assistenti sociali ci dicono che case popolari non c’è ne sono è per la mia situazione non sanno come fare dobbiamo ancora andare a pressare perché non posso mollare