
I quarantacinque giorni previsti per eseguire i lavori e mettere in sicurezza l’edificio, sono passati, ma nella palazzina Ater di via Aldo Moro non si sono visti né operai, né cantieri.
Così le cinque famiglie sfrattate l’11 aprile scorso dal commissario straordinario sulla base di una perizia contestata e smentita da una controperizia, ieri si sono recate in tribunale per presentare un esposto alla procura della Repubblica.
Chiedono ai magistrati di verificare la sussistenza di eventuali responsabilità penali per il disagio che stanno subendo: che vivere in albergo non è poi una vacanza, soprattutto se tutti gli effetti personali sono stati sigillati insieme alla palazzina.
“Ad oggi nulla si è mosso. I termini sono scaduti e vogliamo rientrare a casa”, lamentano gli inquilini.
Una soluzione tampone, era emersa nel corso di un vertice dello scorso 30 aprile, quando vennero individuati come alternativa gli alloggi del Contratto di quartiere a canone concordato. Ma la compatibilità con le esigenze delle famiglie, composte in gran parte da fragili e anziani, è tutta da verificare. Un nuovo incontro si svolgerà il prossimo mercoledì con il neosindaco, Luca Tirabassi.
CHI PAGA ?????