Shopping tra i ruderi del centro, il Comune rilancia l’ordinanza antidegrado

Sembrava una boutade estiva, anche perché con tutti i cattivi esempi dati dal Comune, con la scia di transenne e lavori fermi, quella delle vetrine abbandonate sembrava essere questione secondaria. E invece, tra le luci e gli addobbi natalizi, l’amministrazione Casini rilancia l’operazione di decoro urbano: in arrivo sanzioni per le attività che hanno chiuso i battenti nel centro storico cittadino lasciando nel degrado gli immobili.
L’annuncio è stato dato ancora una volta dall’assessore Cristian La Civita, il quale precisa come le “distrazioni” amministrative non hanno ostacolato, ma solo ritardato, la predisposizione dell’ordinanza. “Tutto è pronto” esordisce La Civita, che non intende gettare la spugna nel suo proposito di ridar vita ad una città d’arte, quale è Sulmona. Impresa, a dire il vero, non facile.
Corso Ovidio, un tempo cuore pulsante della città, ad oggi, si affaccia su uno scenario sconfortante: saracinesche abbassate ed arrugginite, vetrine buie e abbandonate, con condizioni estetiche ed igieniche critiche. Una città fantasma, dunque, che necessita di essere rilanciata e ripopolata e che sembra non tendere alcuna mano ai pochi superstiti decisi a rimanere su una nave a rischio di naufragio.
Le strade deserte lasciano presagire molte difficoltà per i commercianti locali, ai quali l’atmosfera natalizia finora non ha offerto molte speranze. “Non è un bel momento e speriamo che possa terminare il prima possibile – spiegano amareggiati i negozianti – negli ultimi anni la percentuale degli incassi è scesa vertiginosamente, ma vogliamo essere propositivi. Sulmona merita una possibilità e non possiamo arrenderci. Se l’inverno non dovesse avere un risvolto positivo, confideremo nell’arrivo della stagione estiva. Non possiamo rimanere indifferenti ad un centro cittadino che cade a pezzi: bisogna valorizzare i nostri punti di forza, cercare e attuare degli escamotage per indurre le persone ad uscire e comprare. Il centro deve ricominciare ad essere vivo”.
Nessun cambiamento positivo registrato in vista delle festività, ormai alle porte, in quanto una calma monotona e persistente sembra farla da padrona: non c’è più eccitazione nell’impacchettare regali e si preferisce tenere a bada il portafoglio. Si prospetta un Natale diverso, almeno dal punto di vista economico, che verrà accolto in silenzio, con la speranza che la città possa essere presto risollevata. Di certo non basterà credere a Babbo Natale.

Mariagrazia Verrocchi

2 Commenti su "Shopping tra i ruderi del centro, il Comune rilancia l’ordinanza antidegrado"

  1. Un pò denigrante chiedere ad altri di fare da velo allo “schifo cittadino”.
    Lo shopping si effettua con i “dindi”, ma se non vi è lavoro, come si può ottemperare?

    I lavoratori delle cooperative che attendono il pagamento degli arretrati come possono?

    Forse oltre all’ordinanza ai commercianti – che ben volentirei terrebbero alzate le serrande e fare economia – perchè non essere ancora più estremisti e obbligare i cittadini a spendere i pochi soldi presenti all’interno dei confini comunali?

    A chi tocca risollevare la città?

  2. bene,tutto e’ pronto per cosa?Purtroppo il cuore pulsante della citta’ d’arte e’ fermo,non batte piu’,di certo” l’operazione decoro “non e’ una terapia appropriata,misurata,efficace,
    piu’ uno spot pubblicitario,un rimedio “apparente” come quello di illuminare le vetrine,
    suono delle campane,fotografie,cupolone,gigantografie monumenti,wifi,filodiffusione radio,
    presepe diffuso partecipato,ecc….la citta’ vive di ricordi,al passato,non e’ attuale (amministratori,presidenti vari,ecc,ecc compresi) bisogna confrontarsi con la realta’ ed adeguarsi,attualmente vai a Londra ,New York con pochi spiccioli,per un paio di giorni “shopping” o comodamente sul divano…un click “il pacco” e’ gia’ arrivato,ma anche al vicino outlet village,occasioni a prezzi ” buoni ” che suscitano interesse,ecco le ragioni,le motivazioni per le quali si apre il portafoglio,che naturalmente deve contenere le banconote,(carte di credito)…ci sono?
    Dunque attirare,incuriosire,intrigare,appassionare,coinvolgere…non cianfrusaglie (mercato)ma prodotti unici,esclusivi,speciali,artigiani con produzione locale visitabile ,
    ricercati,di effetto,prezzi competitivi,parcheggi gratuiti in aree con servizi dedicati,
    soprattutto per i piu’ piccoli,artisti di strada,concertini amatoriali,tessera fedelta’ agevolazioni/sconti acquisti multipli,incluse le strutture ricettive/ricreative/cibo ecc,ecc, naturalmente coinvolgere gli esercenti delle localita’ turistiche limitrofe(collegamenti) ed anche premi da sorteggiare, conseguente lo “shopping” ed in riferimento alla “spesa” di cui la tessera…es.ski pass,ticket gratuito transiberiana,teatro,
    ingresso spettacoli,musei,parchi ecc…alcune possibilita’ concrete , realizzabili, non chiacchiere,o no?

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