Si finge immigrato, a giudizio 39enne

L’italiano stentato, i “non capisco” e, soprattutto, le false generalità date alla polizia ferroviaria che nell’aprile del 2018 lo aveva fermato e poi arrestato alla stazione mentre vagava in attesa di un treno. Aveva detto di essere kossovaro, Ibrahimi Lattifi, al secolo e nella realtà Massimo Lippolis, trentanovenne italianissimo di Pomezia, che oggi è stato rinviato a giudizio dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Sulmona, proprio per aver fatto false attestazioni, riempiendo di suo pugno la scheda stranieri che gli era stata sottoposta dagli agenti. Nome, indirizzo e nazionalità: tutto inventato.
Il motivo per il quale si fosse finto immigrato non è ancora chiaro, così come non è chiaro il motivo della sua visita a Sulmona: agli agenti aveva detto di essere in visita ad alcuni suoi (millantati) connazionali che volevano festeggiare la Pasqua alla Caritas.
Poi i controlli più approfonditi, con un tesserino trovatogli addosso, aveva svelato la vera identità dell’uomo, che aveva precedenti per violenza sessuale, furto e rapina. Anche per questo la procura aveva deciso di applicare la misura della custodia cautelare a suo carico.
Oggi il giudice ha deciso che dovrà andare a processo, semmai si riuscisse a trovarlo, il prossimo 29 settembre.
Rischia da uno a sei anni di reclusione.

Commenta per primo! "Si finge immigrato, a giudizio 39enne"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*