
Anche il Pd sposa la battaglia dei Cinquestelle per impugnare la legge regionale che ha riperimetrato il Parco Sirente-Velino, sottraendo all’area protetta circa 10mila ettari di territorio.
“La regressione e l’insensatezza della gestione della destra del Parco Sirente Velino conferma l’urgenza della proposta, rivolta al governo nazionale, e in particolare al ministro Roberto Cingolani – scrive il segretario Michele Fina -: occorre impugnare il provvedimento regionale di riperimetrazione e rendere nazionale il Parco. Solo così si potrà sottrarlo a una visione e a un approccio, da parte della Regione Abruzzo, che sono semplicemente scriteriati”.
Secondo il Pd non solo la nuova perimetrazione è un’azione scriteriata, ma essa è in linea con la nuova governance che il centrodestra ha attuato per il Parco: “La nomina oggi al vertice del Parco di un sindaco che è stato tra quelli che più si sono battuti per il suo ridimensionamento – aggiunge Fina – è la triste conferma dell’approccio di questa destra di governo: lungi dal considerare l’ambiente una nuova opportunità per lo sviluppo dei territori, continua a ritenerlo un peso, un vincolo. Una miopia che di cui purtroppo faranno le spese le popolazioni locali, e che per questo va combattuta”.
“…Una miopia che di cui purtroppo faranno le spese le popolazioni locali…”
Siii, come no, provate a chiederlo alle popolazioni locali che vivono sulla loro pelle i vari Vincoli paesaggistici, storico artistici, archeologici, architettonici…
È tutto un magna magna per finanziamenti, incarichi direttivi, Commissioni, consulenze, progettazioni… spese per lo più inutili, per accontentare tutto il clan dei “famigli”.