Snam, Di Girolamo: “Troppi punti da chiarire, si rinvii riunione”

Risulta sempre più urgente, per la senatrice penta stellata Di Girolamo, una presa di posizione chiara da parte del Ministero dello Sviluppo Economico sul metanodotto Rete Adriatica Snam anche alla luce della riunione convocata per il 28 Gennaio alle ore 12 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per procedere con l’iter per l’autorizzazione del tratto Foligno-Sulmona, riunione per la quale anche la senatrice dopo la sindaca di Sulmona, chiede il rinvio. Un’opera, a detta della senatrice, ereditata dai vecchi governi che va in assoluta contrapposizione con l’inteso lavoro che sta svolgendo oggi lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico con l’obiettivo di rispettare l’impegno preso dall’Italia di abbandonare le fonti fossili entro il 2050, anche grazie al via libera a importanti misure come le Comunità energetiche, il piano di sviluppo verso l’idrogeno verde, il super-bonus 110% e l’implementazione dell’industria 4.0.

“Nell’ultima interrogazione che ho depositato lo scorso 19 gennaio – scrive Di Girolamo in una nota -, grazie al prezioso contributo del Coordinamento No hub del Gas, ho evidenziato che, in base ai dati del Bilancio Energetico Nazionale e dell’Enea, i consumi di gas metano nel nostro Paese sono fortunatamente in discesa inesorabile dal 2005, anno in cui c’è stato il massimo storico con 86 miliardi di metri cubi, tranquillamente trasportati dalla rete italiana di metanodotti. Ciò significa che la rete esistente è già sovradimensionata rispetto ai 60 miliardi di metri cubi di consumo che il Governo stima per il 2030. La stessa Eni lo scorso 18 gennaio ha certificato che l’opera non è assolutamente necessaria per soddisfare la domanda nazionale e che c’è il rischio concreto di dare agli italiani il solo onere di pagare, con un aumento in bolletta, i 1,9 miliardi di euro che servirebbero per realizzarla”.

Si tratta, secondo la senatrice, di dati oggettivi che fanno venir meno il carattere di strategicità dell’opera dichiarata dal Governo Renzi, a causa della quale sono state già fatte numerose forzature, affiancate da sistematiche prescrizioni in ogni passaggio autorizzativo per il metanodotto e per la centrale di spinta.  “Ma non è tutto – aggiunge Di Girolamo -. I Parchi nazionali della Maiella e d’Abruzzo, Lazio e Molise, insieme alla Riserva del Monte Genzana hanno certificato nel Rapporto ‘Orso Marsicano 2019’ che tutta l’area individuata da Snam per la costruzione della Centrale di spinta è interessata dalla presenza dell’Orso e che la costruzione di essa metterebbe in serio pericolo la sopravvivenza della specie protetta. Non a caso il Comune di Sulmona assieme a quelli limitrofi è a lavoro per ampliare i confini del Parco Maiella proprio per tutelare l’ecosistema unico che caratterizza questi luoghi”.

“Per una valutazione complessiva dell’opera – conclude la senatrice -, manca ancora lo studio di INGV sulla sismicità dell’intera area appenninica attraversata dal metanodotto, come previsto dalla lettera inviata al Comune di Sulmona il 14 novembre dall’ingegner Dialuce, Direttore Generale per la Sicurezza e Approvvigionamento e infrastrutture energetiche del MISE. Per questo ho chiesto in primo luogo il rinvio della riunione prevista per questo giovedì e allo stesso tempo di poter partecipare, nel caso di diniego al rinvio, per poter ribadire tutte le ragioni per le quali continuo ad essere profondamente contraria ad un’opera che, ad ogni aggiornamento che ricevo, risulta sempre più inutile e dannosa. Continuerò, per questo, la battaglia contro questo progetto con ogni azione che è nelle mie possibilità”.     

6 Commenti su "Snam, Di Girolamo: “Troppi punti da chiarire, si rinvii riunione”"

  1. Come cambiano le persone
    I 5s hanno vinto l’elezioni al grido no tap
    Adesso piano piano SI TAP METANODOTTO
    ci hanno preso in giro e continuano spudoratamente pur di mantenere la poltrona e lo stipendio che gli paghiamo noi italiani con il nostro lavoro
    Perché noi lavoriamo mentre loro …….. lo hanno trovato al governo
    È incredibile

  2. Ricordiamo che l’attuale ministro dello sviluppo economico è il 5s Patuanelli, mentre il Vice ministro è Stefano Buffagni, anch’egli 5s, e il sottosegretario è Mirella Liuzzi, sempre 5s.
    Quindi referenti politici li ha sempre avuti fin dal giorno del suo insediamento. I risultati ?

  3. Aggiungo anche Alessandra Todde altro sottosegretario in quota 5s

  4. Ma non è vero che è un regalo dai precedenti governi e dalle decisioni della UE in ambito energetico? Piano energetico rilevatosi errato nei fatti e lo si vede nei consumi e lo si legge nelle dichiarazioni di chi dovrebbe costruirlo. Ora perchè non fermarsi e discuterne a bocce ferme? O la motivazione deve essere che in tempo di crisi (ma mettiamoci anche di manifesta inutilità dell’opera) tutto ciò che serve per far lavorare (ma anche più brutalmente.. per far soldi) va comunque fatto anche se poi resterà una cattedrale sotto terra? E con i rischi già più volte citati?

    Mentre qui invece tutto il problema sembra essere squisitamente politico.

  5. Ma parliamo del movimento del mai con quelli di Bibbiano (Di Maio, Roma 18 luglio 2019) oppure dell’apriremo il parlamento come una scatoletta di tonno?

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