Snam, l’ora della scelta. Il Comune decide sul ricorso, ma il rischio è perdere i ristori

La riunione dei capigruppo si terrà probabilmente domani: un incontro allargato alla minoranza, perché sul tema Snam l’amministrazione comunale vuole mostrare un fronte unito. Anche se i dubbi sul procedere o meno all’impugnativa per l’avvio dei lavori per la centrale di Case Pente, sta creando molti interrogativi.

Il primo, più stringente, è quello paventato dalla segretaria comunale, la quale ha fatto notare che il ricorso al Tar contro l’inizio lavori, potrebbe compromettere per Sulmona il ristoro economico che, in teoria, spetterebbe per legge al Comune che ospita l’opera.

Il problema è che tale richiesta non essendo stata inserita nella conferenza dei servizi, con il Comune che si è sempre schierato contro l’opera, non sarebbe, secondo la valutazione degli uffici, più dovuta. Il ristoro, insomma, va contrattato con la Snam e, ovviamente, sedersi al tavolo di brutto muso, non pone in posizione di forza per la transazione.

Dal canto suo, però, il comitato No Hub del Gas preme per opporsi in ogni sede all’opera e, secondo il comitato che ha scritto formalmente alle parti, i motivi per un accoglimento del ricorso ci sono tutti.

In particolare, la Snam non avrebbe ottemperato a tutte le prescrizioni che erano state date nel 2011 e che, come da decreto, devono essere adempiute “ante operam”. A dire il vero secondo il comitato delle 22 prescrizioni fatte, ne è stata evasa solo 1.

“La comunicazione di avvio dei lavori senza aver espletato tutti i dovuti passaggi previsti dal decreto V.I.A. (che peraltro risale a ben 12 anni fa per cui vi era tutto il tempo per organizzarsi) – scrivono i comitati -, determina una palese violazione dello stesso e, di conseguenza, della stessa autorizzazione unica del 2018 di cui il decreto V.I.A. è parte integrante e sostanziale”.

C’è poi il fatto che l’avvio dei lavori è stata già prorogata per due volte, con l’ultima scadenza fissata al 7 marzo scorso, ma con la Snam che in modo unilaterale sposta ulteriormente il cantiere al primo luglio 2024; lavori che, tra l’altro, vengono avviati quando è ancora in corso la consultazione di Arera (quella scaduta il 20 gennaio scorso e per la quale sono state presentate una serie di osservazioni, anche dal Comune di Sulmona).

Poi la questione “storica”, ovvero il fatto che la VIA e la VINCA, siano di fatto scadute, perché non possono avere, come spiega il Consiglio di Stato, scadenza sine die, ma normalmente hanno una durata di 5 anni. E nel frattempo, sottolineano i comitati, le condizioni ambientali, naturalistiche, storiche ed economiche, sono profondamente cambiate.

Loro, i comitati, per questo, sono pronti a ricorrere alla magistratura. Il Comune deve deciderlo.

16 Commenti su "Snam, l’ora della scelta. Il Comune decide sul ricorso, ma il rischio è perdere i ristori"

  1. Prendete consulenti titolati | 15 Marzo 2023 at 12:19 | Rispondi

    Troppe incertezze, troppe inadempienze! Possibile che si debba soccombere allo strapotere e agli interessi delle multinazionali? Non si possono ingaggiare consulenti con i contro attributi per far valere le proprie istanze ? Si buttano tanti soldi , investite in professionisti muniti di competenze verificate !

  2. sono contrario alle opere impattanti per l’ambiente e la salute delle persone. Ma sono anche contrario all’approssimazione, secondo quel che leggo, di movimenti e amministratori nel trattare una vicenda tanto delicata.

  3. Attenzione Amministratori, a quanto pare si rischia di essere cornuti e mazziati. Sembra che il comune non conosca addirittura l’entità della contropartita offerta daSNAM e l’entità dell’impatto ambientale previsto, stando ai si dice.

  4. Se tutti si fossero rifiutati al passaggio del gasdotto oggi non avremmo il gas. Vogliamo le comodità ma non le opere. Se si pensa alla salute delle persone il comitato si potrebbe anche battere per tutte le inefficienze del nostro nosocomio, liste di attese lunghissime, esami bloccati x mancanza di medici. Tutto questo non fa parte della nostra salute?

  5. Vedo un accanimento dei pseudocomitati verso un’opera strategica che, a lavori ultimati, non avrà alcun impatto sulla salute dei cittadini, così come, vedo una indifferenza delle stesse persone nei confronti della discarica del Cogesa di Noce Mattei che emana sistematicamente dei miasmi.
    Anzi, anche la redazione mi sembra alquanto benevola nei confronti della discarica.
    A qualcuno è mai venuto in mente di fare un’indagine epidemiologica sul nostro territorio per l’incidenza delle patologie tumorali? A cosa sono dovute? Non certamente al futuro metanodotto ed alla centrale di decompressione.
    Non vorrei venisse fuori una piccola Taranto senza però alcun beneficio in termini di occupazione

    • Benevola??!!’ Dovrebbe leggere con più attenzione i nostri articolo. La informo che a fine mese esce un’inchiesta sul cartaceo sull’argomento

  6. Aldo Cucchiarini | 15 Marzo 2023 at 17:31 | Rispondi

    Pensare alle “compensazioni” (che, amnesso siano dovute, saranno comunque dovute) è già porsi in una posizione soccombente. Tanti Anni di lotta per impedire la realizzazione di questo “ecomostro” buttati via così? Questa è una lotta che premia chi resiste di più e non chi cede prima. Peraltro, centrale e supertubo servono solo ad Eni e Snam per l’esportazione. I problemi invece sono per Sulmona e per tutto l’appennino (basti pensare all’incredibile numero di alberi da rimuovere, alle faglie sismiche attive e quiescienti, alle frane…..)

  7. Ma un bel posto di blocco vicino al gasdotto no?

  8. un comune che decide di fare ricorso su pressione di comitati di valore pressoché nullo fa RIDERE!
    ma tanto da ridere.
    questi comitati hanno sempre perso su tutti i ricorsi, cosa vi dice questo? che le loro idee sono SBAGLIATE!
    ma fatevi prima due conti!
    la centrale e il gasdotto è un opera autorizzata dallo Stato Italiano, punto.
    lo Stato sovrana i Comuni.
    opera pubblica di interesse nazionale.
    la potilica spetta allo Stato non al Comune, punto.

  9. Mario Pizzola | 16 Marzo 2023 at 08:28 | Rispondi

    Neppure un metro cubo del gas che passerà (se passerà) attraverso la centrale e il metanodotto servirà ai cittadini italiani, ma sarà rivenduto all’estero ingrossando i profitti dell’ENI e della SNAM. Tutti i costi, economici ed ambientali, nonché i rischi per la salute e la sicurezza, invece, li pagheremo noi. Chi plaude alla centrale e al metanodotto mostra di avere una mentalità da suddito. E’ grazie a questa mentalità rinunciataria e servile, nonché all’inettitudine di buona parte della classe politica, che Sulmona e il suo territorio saranno sempre più oggetto di spoliazioni e terra di conquista per avventurieri e speculatori. E sempre di più saremo schiacciati dal governo centrale e da quello regionale.

    • Sempre restando in tema energia e business, e passando ad altra Azienda presente sul territorio, è notizia di oggi della nomina del giudice liquidatore della METANERGIA situata nel nucleo ind.le cittadino alle spalle dell’Ipermercato OASIS, per il “Concordato semplificato per cessione dei beni per la liquidazione del patrimonio” e anche qui “avventurieri e speculatori” morderanno la Società e forse anche indirettamente il territorio.

    • Ora è chiaro come si perdono le battaglie. Sono questi gli argomenti che avete portato ai tavoli di concertazione con il governo e la snam? I rischi e la sicurezza per il gas che arriva a casa mia, a Sulmona, chi li paga? Giusto per sapere…

    • Quali rischi per la salute? Può per favore chiarire meglio come un metanodotto può comportare rischi per la salute e nulla si dice sui miasmi della discarica di Noce Mattei che quella si andrebbe chiusa!

    • pincopallino | 16 Marzo 2023 at 18:45 | Rispondi

      il gas che sarà trasportato dentro questo gasdotto innanzi tutto sarà utilizzato dagli italiani, quando i nostri consumi e le nostre scorte saranno piene provvederemo a rivenderlo all estero. i vantaggi economici saranno delle stesse società che da 40anni ce lo vendono!
      che poi sono società dello Stato Italiano.
      basta a scrivere fesserie!
      e basta a pubblicarle, date spazio a chi vuole solo bloccare un progresso civile ed economico!

  10. Ma da quando i comitati che sono una ridicola minoranza, seppur rumorosa, decide che linea politica deve adottare il comune o quale politica energetica statale va seguita?
    Adesso si è arrivati ai fatti; qualunque organo giuridico ha detto che l’opera si fa, ora si pensi ad intavolare un discorso costruttivo con gli enti e spendere in modo adeguato i ristori che sono dovuti (il comune quando li rivede milioni di euro pronti da spendere per la città?).

    E smettetela con la storia che tutto ciò fara solamente guadagnare SNAM. Snam è, per la maggioranza, di di proprietà di cassa depositi e prestiti, quindi dello stato e quindi nostra.
    Se la compagnia fa profitti, fa profitti lo stato; avere una posizione di rilievo nell’approvvigionamento del metano in europa è importante ed è quello che si è deciso di fare.
    tutto il resto sono chiacchiere da bar; chi ancora la pensa diversamente cominciasse a fare gli stessi sforzi per la discarica che avete dentro casa già da anni.

    • Concordo pienamente!
      Credo sia il pensiero di molti di noi che non danno fiato inutile alle trombe.
      Perché i comitati che hanno tanto a cuore la salute dei cittadini, mai manifestano per i miasmi della discarica? Probabilmente ritengono che fanno bene alla salute!

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