Snam, maggioranza divisa: salta il consiglio di Natale

Avrebbe dovuto tenersi domani o al massimo il 27 dicembre il consiglio straordinario a Sulmona sulla vicenda della centrale Snam: ieri, proprio mentre i capigruppo stavano definendo tempi e orari, però, sono arrivate in diretta Facebook le dimissioni della sindaca Annamaria Casini.
E così di consiglio non si è più parlato o meglio la maggioranza, evidentemente frastornata da un gesto inaspettato e che trova difficili appigli di logica politica, ha glissato lasciando, ora, alla minoranza il compito di chiedere la convocazione dell’assise civica.
Che però a questo punto non è più un atto condiviso, ma motivo di recriminazioni e divisioni. Tant’è: “Le presunte dimissioni del sindaco Casini non sono foriere di buoni auspici per la città di Sulmona ed appaiono più come il frutto di una spietata e mirata strategia pre-elettorale in vista delle prossime elezioni politiche di cui l’assordante silenzio di gran parte delle forze di maggioranza rappresentate in consiglio comunale è emblema – scrivono i capigruppo di minoranza -. Troppo facile per il primo cittadino ricorrere ad affabulatori giochi di prestigio senza aver primo dimostrato, per esempio, di aver profuso energie per pretendere la riattivazione del tavolo tecnico regionale sul progetto Snam che potesse contemplare le ragioni di questo territorio. In diciotto mesi di governo cittadino non si rintracciano azioni concrete ed utili ad apportare un contributo di contrasto alla centrale ed al metanodotto”. E alla richiesta di consiglio straordinario, l’opposizione aggiunge quella di un documento congiunto che impegni il sindaco alle azioni legali necessarie per contrastare la decisione del Consiglio dei ministri.
Né si sa, d’altronde, se la riunione dei sindaci del territorio convocata dalla Casini prima del suo show per il 27 resti in qualche modo in piedi.
La stessa maggioranza, d’altronde, appare divisa, tra chi come Di Marzio, Pingue, D’Amico e Di Rocco chiede pubblicamente alla Casini di ripensarci e rimanere “saldamente ferma nel suo ruolo di guida della comunità che è stata eletta a rappresentare”, ovvero a non formalizzare le dimissioni e chi, invece, preferisce il silenzio (tutti gli altri), non si sa se per sostenere la linea del sindaco o perché del sindaco vogliano fare a meno.
“Il tempo è pochissimo e non può essere sprecato – come aggiunge il segretario del Psi, Massimo Carugno – il sindaco ritiri subito le dimissioni e, raccogliendo anche l’appello di alcuni sindaci del comprensorio tra cui quello delle due autorevoli sue colleghe, si metta alla guida di una task-force politico amministrativa che, di concerto con gli organi regionali e con chi può vantare fattivi canali di collaborazione con rappresentanze parlamentari o di governo, metta in piedi tutto quello che serve per scongiurare il progetto dei ‘mercanti del gas’ e restituire a questo territorio la sua dignità”.

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