Snam, Sulmona prende tempo e richiede nuova valutazione sull’impatto ambientale

Sulmona chiede tempo, o almeno pretende almeno di avere tra le mani lo studio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per potersi esprimere sul destino del metanodotto Sulmona-Foligno. Infatti è fissata per l’11 maggio la videoconferenza, convocata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in seconda riunione, per la realizzazione del progetto ad opera di SNAM.

Dall’Amministrazione sulmonese però prendono tempo, ed è stata inoltrata una richiesta di rinvio in attesa della valutazione di INGV sulla sismicità del tracciato. Una richiesta nella quale Sulmona ribadisce l’inutilità e la dannosità dell’opera, chiedendo una nuova valutazione dell’impatto ambientale assieme a un’ulteriore analisi costi-benefici.

3 Commenti su "Snam, Sulmona prende tempo e richiede nuova valutazione sull’impatto ambientale"

  1. Dell’area archeologica individuata all’interno del sito Snam non se ne parla più?
    Ha perso di validità e interesse?

  2. Pima. Per l’area archeologica nel sito della centrale di compressione a Case Pente la situazione è ferma in quanto la Snam non ha ancora effettuato i sondaggi preventivi e non ha completato l’indagine sull’area attraverso il georadar.

    • Si, lo si legge nella cronaca ultima e quindi? Come è possibile che si continui a parlare di autorizzazioni senza che se ne sia fatto nulla?
      Lo studio sismico dell’INGV è già noto e si conosce bene l’elevato rischio, cosa non si sa è che cosa vi è sotto l’area individuata dalla Snam. Vogliamo perderci l’occasione di scoprire un sito archeologico? Forse piccolo, brutto e insignificante come potrebbe essere tutto l’opposto. Si difendono le catapecchie per la memoria storica e non si pensa a questa possibilità? Non interessa ancor di più il parere del MIC e del MISE, che forse hanno anche più voce in capitolo (inteso come potere decisionale) che non l’INGV?

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