Che la più importante figura istituzionale dalla Regione sarebbe di nuovo fuggita dalle sue responsabilità, l’avevamo anticipato ieri. Ma era una premonizione abbastanza scontata, visto che già due volte Marco Marsilio, nei dibattiti sul gasdotto Snam Sulmona-Foligno, ha mandato avanti un delegato del genio civile a fare le veci della Regione.
Nell’incontro di ieri presso l’aula consiliare di Navelli, al quale il Presidente ha dato buca, per discutere sull’opera di Snam è stato sottoscritto un documento che, una volta raccolte le firme di tutti i sindaci interessati, sarà inviato al Ministero per spiegare le regioni del no al metanodotto. I sindaci, tra cui Gianfranco Di Piero, chiederanno, inoltre, un vertice con lo stesso Marsilio.
Ma non finisce qui. Infatti è in programma anche una nuova protesta (l’ennesima) sotto i palazzi romani, non ancora fissata. Alla base del no, ricordiamolo, oltre all’impatto ambientale c’è anche il mancato studio sismico da parte di INGV del tracciato. Quest’ultimo previsto dalla legge. A ciò si aggiunge il delicato quadro geopolitico mondiale, che con la guerra in Ucraina, ha portato la Russia ad essere solo la quinta fornitrice di gas all’Italia. Inoltre l’opera sarà conclusa, nella migliore delle ipotesi, nel 2028, nonostante tutti i passaggi che l’Unione Europea sta completando per la transizione ecologica e l’addio al combustibile fossile.
Nel vertice di ieri, oltre ai sindaci di Sulmona e Navelli, erano presenti anche i consiglieri regionali Pierpaolo Petrucci e Marianna Scoccia, oltre all’assessore aquilano Fabrizio Taranta, collegato in videoconferenza.
Una figura imbarazzante! Come del resto la gran parte di chi fa politica in questo Paese, mosso da interessi personali e clientelari e non dalla tutela del bene comune e del territorio !