Sondaggi e voto: il termometro sballato

In molti casi ci hanno preso e in altrettanti forse hanno sbagliato, in qualche occasione anche in maniera eclatante, tanto a livello nazionale che locale. I sondaggi, che l’era Berlusconi introdusse anche come strumento di pressione psicologica (tanto che poi una legge ne vietò la pubblicazione nei 15 giorni prima del voto), sono il terreno ormai su cui si impantano più gli addetti ai lavori che gli elettori. Che tolgono sonno e soldi ai candidati e danno materiale su cui lavorare a giornalisti e cultori. Il business che ci gira intorno, d’altronde, non è da poco. E, a dirla tutta, le interviste non sono molto amate, tanto che, alla fine, sono più quelli che riagganciano il telefono, piuttosto che quelli che si aprono ad una sincera confessione.

Le società incaricate si fanno una concorrenza spietata e spesso offrono risultati molto diversi tra loro, come è accaduto ieri a Sulmona e come accadde, vedremo di seguito, quattro anni fa a Pratola (con le stesse due società).

Ieri nel giro di poche ore sono uscite infatti due relazioni completamente diverse l’una dall’altra: una della Format Research che dà al ballottaggio Masci e Di Piero escludendo Gerosolimo, l’altra della Digis che dà invece largamente in testa Gerosolimo ed esclude dal ballottaggio Masci.

Il numero degli intervistati tra i due sondaggi è più o meno lo stesso (500 quelli di Format, 497 quelli di Digis), ma i periodi di rilevazione sono diversi: più recente quello della Format (dal 10 al 15 settembre), più datata quella di Digis fatta dal 31 agosto al 2 settembre (nonostante sul documento sia riportato 8-11 settembre).

La differenza dipende probabilmente da più fattori: il modo in cui vengono poste le domande che può predisporre l’intervistato ad una determinata risposta (ad esempio nel sondaggio di Format si associa esplicitamente il candidato Gerosolimo all’amministrazione Casini che non a caso raccoglie il 78% dei giudizi negativi) e il periodo di tempo trascorso che, in due settimane di campagna elettorale, aiuta a conoscere meglio i candidati, i programmi e le aspettative.

E’ un termometro utile, comunque, per il rush finale: perché fa capire ai candidati se stanno portando avanti più o meno bene la loro campagna, se si è detta una parola di troppo o bisognava dirne una in più. E, d’altro canto, nell’ultima settimana la campagna elettorale è entrata nel vivo, con botta e risposta, via social e su stampa, e con le visite dei big della politica che hanno indubbiamente mobilitato tante persone, come accaduto ieri per l’ex premier Giuseppe Conte.

Restano, però, distanze abissali tra i risultati: Gerosolimo che dal 43,7% scende al 24,5%, Masci che dal 13,4% balza in testa con il 33,9%, Di Piero che sale di tre punti dal 26,3% al 29,3% e la Bianchi che dal 14,2% scende al 12,3%.

Una situazione simile si era verificata anche quattro anni fa a Pratola Peligna, protagoniste sempre le due società citate. La Digis circa un mese prima del voto intervistò 397 persone (sempre con campioni statistici) piazzando al primo posto Alessandra Tomassilli (candidata di Gerosolimo) con una forbice tra il 31 e il 35% dei consensi. A seguire Antonella Di Nino con un gradimento del 28-32% e ancora Gaetano Di Cioccio dato tra il 26 e il 30% e Cesidio D’Alessandro tra il 5 e il 9%. Pochi giorni dopo uscì un altro sondaggio a cura della Format Research che dava invece la Di Nino (poi diventata sindaca) al 40,6% (ovvero con una forbice 36,6%-44,6%), la Tomassilli al 27,8% (24,3%-31,3%), Di Cioccio al 25,7% (21,9%-29.5%) e D’Alessandro al 5,9% (2,9%-8,9%).

Come è finita, in questo caso, lo sappiamo da quattro anni: la Di Nino è stata eletta sindaca con il 38,96% delle preferenze, seguita da Di Cioccio con il 20,06%, dalla Tomassilli (per soli 2 voti) al 20,02% e da D’Alessandro al 4,95%.

Per conoscere chi ha ragione nel caso di Sulmona si dovrà ora attendere il 4 ottobre, con l’unica consolazione che oggi è l’ultimo giorno concesso dalla legge per pubblicare sondaggi.

3 Commenti su "Sondaggi e voto: il termometro sballato"

  1. Quindi, il sondaggio della Format Research nel caso di Pratola,con la vittoria alla di Nino, si è rilevato attendibile.

  2. Lupus in fabula | 18 Settembre 2021 at 08:58 | Rispondi

    Ergo, i giochi sono fatti?
    Aspettate gente…aspettate il quattro Ottobre, che tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo un grande mare.
    Diversamente…le delusioni faranno più male.
    Le persone, spesso, dicono l’esatto contrario di quello che pensano e faranno.

  3. Secondo me pure questa volta vince Franco La Civita

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