
Andrà a processo il prossimo 15 settembre il cinquantenne di Bagnaturo che il 26 aprile scorso esplose tre colpi di pistola, poi scopertasi essere scacciacani, nell’androne del palazzo della sua ex a Popoli Terme.
Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pescara, Mariacarla Sacco, che, contestualmente, ha disposto anche l’alleggerimento della misura cautelare nei confronti dell’uomo che, dal carcere, è stato ora consegnato agli arresti domiciliari.
L’accusa è quella di atti persecutori, ovvero di stalking, anche se dalla denuncia-querela fatta dalla donna all’indomani dell’episodio, sarebbero emersi diversi episodi di maltrattamenti subiti negli ultimi mesi.
L’uomo, che inizialmente venne solo denunciato a piede libero, quel giorno si presentò sotto casa della ex gettando nel panico l’intera palazzina: tre colpi di pistola sparati in aria e ingiurie e minacce di morte nei confronti della ex.
Poi le indagini, la ricostruzione dei fatti da parte degli inquirenti, anche grazie alle immagini della videosorveglianza, e la decisione di perquisire la sua casa di Bagnaturo dove i carabinieri trovarono qualche giorno dopo i fatti due pistole scacciacani che portarono all’arresto dell’uomo.
Il cinquantenne si è sempre difeso, tramite il suo legale Uberto Di Pillo, sostenendo che si sia trattato di un “colpo di testa” dovuto al diniego della donna di fargli incontrare i figli, aggravato da una telefonata che una delle figlie, di sei anni, gli avrebbe fatto quella mattina turbandolo profondamente.
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