Sperem!

Ora che il Natale è passato e abbiamo smesso di essere tutti più buoni, lo possiamo dire che quella del 2017 è stata un’edizione un po’ sottotono.
A mitigare il già lieve entusiasmo, ha contribuito la notizia del via libera alla centrale Snam, diramata proprio il giorno dell’antivigilia, ma già dall’8 dicembre si intuiva che quello di quest’anno sarebbe stato un mesto Natal.
È mancato il consueto effetto Las Vegas ai balconi delle abitazioni, giusto una pallina qui e una stellina là e neanche i petardi si sono fatti sentire più di tanto, che non è un male, ma comunque un segno di afflizione generica.
La città è stata insolitamente spenta e silenziosa durante l’attesa delle feste e Babbo Natale ha avuto serie difficoltà a orientarsi in tutto quel buio, ecco perché tante aspettative sono state disattese, al momento dello scarto dei regali.
I commercianti si dicono delusi dalle esigue vendite, ma davvero non capisco come abbiano potuto sperare altro: sarebbe stato assurdo il contrario, visti i tempi.
Credono forse che a noi acquirenti non sarebbe piaciuto ricoprire i nostri cari di doni preziosi, spendere un capitale per i pasti conviviali e farci pure un bel viaggetto?
Nessuno riuscirà a farci sentire in colpa se la somma che abbiamo lasciato alla cassa dei negozi non è bastata a risanare la situazione economica nazionale. La crisi dell’Italia chiaramente non è ancora finita e i demeriti non sono certo da imputare alle persone che cercano di risparmiare comprando regali dai cinesi, agli ipermercati o su Amazon.
Fra pochi giorni terminerà questo 2017, che già dal nome non lasciava presagire niente di buono e spero che il nuovo anno porti a tutti, oltre a tanta felicità, anche negozi, portafogli e stomaci pieni.
Che nessuno si offenda se non tutti parteciperemo ai veglioni da ottanta euro a testa, organizzati dai locali tres chic.
Ottanta euro, più una seduta dal parrucchiere, un vestitino laminato, uno slip rosso e qualche petardo…arriviamo a circa centodieci euro a persona (il vestito ce lo presta un’amica).
Con una tale somma si possono invitare ventidue amici a casa e passare una serata in allegria, accogliendo il nuovo anno confusi (dall’alcool), felici (per la circostanza) e non indebitati (ulteriormente).
Non esistono categorie non colpite dalla crisi, persino i ricchi sono meno ricchi di un tempo e probabilmente a loro pesa più che a noi. Ognuno cerca di affrontare questo periodo ostile superandolo come meglio può, chi con un secondo lavoro, chi con tante rinunce e chi riadattando la propria attività ai tempi, senza sentimentalismi e nostalgie, seguendo la domanda del pubblico e servendolo con un sorriso, non con un rosario di problemi e tasse da pagare.
– E ti pare facile?
– Per niente.
Non è affatto semplice accogliere i clienti con letizia, quando nel cuore si ha la mestizia.
In questo periodo, a Sulmona, siamo pure doppiamente vacui con la sede episcopale e il sindaco vacanti.
Per fortuna vescovo e primo cittadino sono entrambi molto social e così la buona novella e la cattiva sorte le apprendiamo da Facebook.
Meglio di niente.

Non ci resta che sperare di avere un 2018 migliore, pieno di post e notizie positive da leggere. Personalmente sono fiduciosa: mi hanno detto che il 20 dicembre, dopo ben due anni e mezzo, Saturno è uscito dal mio segno zodiacale, che non so esattamente cosa voglia dire, ma pare sia una bella notizia. Evviva.

gRaffa
Raffaella Di Girolamo

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