Stato di crisi al Cogesa, il Comune di Sulmona si prepara al peggio: incarico ad uno studio legale

Un’assistenza legale che “risulta necessaria per la cura della fase stragiudiziale ed eventualmente per i successivi patrocini in giudizio”. Il Comune di Sulmona mette le mani avanti e affida ad uno dei più importanti studi in Italia, in materia di diritto fallimentare, acquisizioni e contenziosi amministrativi, la gestione dei rapporti con il Cogesa e in particolare con il dichiarato stato di crisi aziendale attivato dal vecchio consiglio di amministrazione.

La scelta è caduta sullo studio Bonura e mira a tutelare gli interessi economici e giuridici dell’ente, anche in vista degli effetti che lo stato di crisi potrà avere sul Comune e le sue casse. Perché, ricorda il Comune di Sulmona principale azionista di Cogesa, a differenza di quanto previsto dal Tusp e nonostante le reiterate richieste, l’ex consiglio di amministrazione non ha predisposto uno specifico programma di valutazione del rischio di crisi aziendale: “Il Tusp – scrive il Comune – prevede che, qualora nell’ambito dei programmi di valutazione dei rischi emergano segnali di crisi, l’organo amministrativo debba predisporre le iniziative necessarie per prevenirne l’aggravamento, correggerne gli effetti ed eliminarne le cause attraverso un piano di risanamento. Il piano di risanamento assume un ruolo nevralgico nella soluzione della crisi delle società pubbliche, in quanto solo l’adozione di un piano che preveda il recupero dell’equilibrio delle attività economiche consente l’erogazione di ulteriori finanziamenti alla società in crisi da parte dell’amministrazione controllante”.

Una consulenza necessaria, anche in virtù del fatto che la normativa sullo stato di crisi è recente (entrata in vigore a luglio scorso) e che per questo è necessario una lettura combinata delle nuove norme sulla crisi di impresa e quelle legate all’insolvenza delle partecipate pubbliche.

E’ facile, insomma, visto anche il reiterato silenzio della politica, con i sindaci che non si incontrano, né cercano soluzioni condivise, che la vertenza Cogesa diventi presto anche materia di contezioso giuridico tra società partecipata e i suoi soci, con tutte le responsabilità eventuali dei rispettivi rappresentanti legali.

La sconfitta della politica, in altre parole, e di chi amministra in nome e per conto degli interessi collettivi.

4 Commenti su "Stato di crisi al Cogesa, il Comune di Sulmona si prepara al peggio: incarico ad uno studio legale"

  1. Elisabetta Bianchi | 1 Febbraio 2023 at 00:21 | Rispondi

    uh! hanno capito che si sono incartati…l’avvocato serviva prima!!!

  2. Chi di consulenze ferisce di consulenze perisce.
    E alla fine i moralizzatori delle consulenze ricorrono a dei consulenti per “tutelarsi” verso uno stato di crisi che però, come da voi scritto l’11 gennaio, non è mai stato attivato dal vecchio Cda e quindi era in stand by.
    Stai a vede che lo stato di crisi lo formalizza chi doveva evitarlo, e la parabola discendente di questa mossa scellerata di alcuni sindaci sta giungendo alla conclusione logica. Povero Gerardini starà maledicendo, dalla sua Giulianova, il giorno che ha dato retta a questi qua

  3. Invece di dare consulenze perché non hanno pagato i giusti pef ? Perché non hanno esercitato il loro ruolo in controllo analogo ?.
    Il comune di Sulmona , perderà il Cogesa, la discarica resterà e poi così potranno sentirsi liberi di costituirsi in parte civile😂😂😂 i migliori sono loro 😅😅😅

  4. Il Cogesa è già in bancarotta e tutto dovrà essere riorganizzato e riveduto ora.
    Coprirsi le spalle non è una brutta idea visto che presenti e passati inutili politici ed amministratori sono sempre in agguato!!!!!
    Meno ostruzione e più partecipazione da parte di tutti i soci risolverebbe quasi tutti i problemi per i cittadini e l’ambiente.
    La strada è lunga ma mai come quella dell’ignoranza dei soci non partecipanti.

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