Stazione, cantiere infinito

L’amministrazione comunale sabato scorso ha dovuto passare la mano e dare appuntamento al prossimo 27 agosto: l’ottantesimo anniversario della “zappata su Sulmona”, ovvero il bombardamento delle forze alleate alla stazione. Ma che gli ottanta anni si possano commemorare nel migliore dei modi è tutt’altro che scontato: i lavori del piazzale della stazione infatti portano un ritardo impressionante.

Affidati nel novembre del 2020 dovevano durare 317 giorni da contratto; sono passati quasi due anni e non ancora è stato consegnato il primo lotto, quello cioè che riguarda il lato destro del piazzale. La consegna di questo lotto dovrebbe essere prevista tra qualche settimana: con i cordoli ultimati, manca infatti solo la gettata d’asfalto e qualche particolare. Tra questi lo spostamento della locomotiva che si trova attualmente al centro del piazzale, al posto della quale dovrebbe andare, all’interno di un’area pedonale, il monumento ai caduti civili del bombardamento che, attualmente, è stato smontato dal settore di destra del piazzale per essere restaurato.

Il ritardo sembra sia stato dovuto in particolare al metodo utilizzato per la verifica della presenza di esplosivi nell’area: la ditta appaltatrice ha infatti scavato ad oltre tre metri di profondità per essere sicura che non vi fossero residuati bellici sotto terra. Che un metaldetector, più semplicemente, avrebbe fatto risparmiare tempo e denaro.

Al secondo lotto o prima fase, finanziata per 1,36 milioni di euro, poi, dovrebbe seguire una seconda fase che riguarda il recupero del fabbricato ex Ies. La palazzina dovrebbe essere una sorta di hub turistico con la previsione anche dell’installazione di un museo della Transiberiana, anche se il direttore della Fondazione Ferrovie, Luigi Cantamessa, qualche mese fa aveva ipotizzata come location per il museo anche la ex stazione di Sulmona-Introdacqua.

Per questa seconda fase, probabilmente, i tempi saranno molto lunghi; ci si accontenterebbe, d’altronde, che Rfi, che è la stazione appaltante dei lavori, riconsegnasse alla città uno spazio così importante in tempi decenti, possibilmente prima del 27 agosto 2023.

Anche perché la stazione è diventata una delle porte più importanti per il turismo, quello legato ai treni storici e si spera, con l’installazione del bike-sharing tra qualche settimana, diventi finalmente una parte integrante della città.

9 Commenti su "Stazione, cantiere infinito"

  1. Vorrei sapere cosa ne pensa il sindaco

  2. Per quanto il Sindaco sia persona di indubbia e pregiata cultura, su i temi pratici non di dice molto.
    Ma invece la Giunta che fa? È l’Assessore che dovrebbe occuparsene e conferire ai Cittadini. Sulla stazzione è stato detto e ridetto ma di strutturale si fa molto poco.

  3. Ho cliccato su un zeta di trooppo!

  4. direi che è scandaloso quando si tratta di lavori pubblici nella città di SULMONA,stazione compresa dove oltretutto è sparita la scritta Sulmona sulla facciata principale dopo i primi lavori, cosa che in tutte le altre stazioni oltre la scritta stazione FS c’è la scritta della città o paese dove è ubicata la stazione medesima quindi spero che venga installata nuovamente la scritta Sulmona sulla facciata…

  5. …e comunque è inconcepibile che lavori che dovevano durare un anno dopo 2 anni ancora non si vede a breve il termine dei lavori e offriamo questo scempio ai turisti(mi riferisco principalmente a quelli della TRANSIBERIANA)che uscendo dalla stazione hanno davanti agli occhi questo scenario indegno di una città che vorrebbe fare del turismo una sua risorsa…tornando ai lavori pubblici ad Avezzano molte scuole sono state abbattute e rifatte di sana pianta con minori costi rispetto a ristrutturarle e con la sicurezza aumentata di gran lunga rendendole anche più belle…perchè questo discorso non viene fatto anche qui a SULMONA???

  6. Mal comune... | 29 Agosto 2022 at 12:33 | Rispondi

    …mezzo gaudio.
    Nella stazione di Avezzano (solo lato binari),la situazione è analoga.
    Forza RFI (si erano fatti in quattro per noi).😇

  7. ..se fossimo L’AQUILA MEA…

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