Strade, buche e cantieri. Stessa storia, stesso posto

Siamo alle solite a via del Cavallaro si torna a transennare, nemmeno il tempo di sgomberare i presidi di sicurezza che sono di nuovo lì a bloccare l’accesso.

Da sabato scorso sono riapparse due buche già in libera espansione, ad allertare la presenza delle nuove crepe e dei vuoti nell’asfalto, i residenti che ormai con quell’area sotto cantiere c’hanno fatto il callo. Lavori svolti in quel punto già diverse volte e gli ultimi solo poco tempo fa, questa volta però il dubbio che prima o poi possa cedere completamente i cittadini stanchi lo avanzano e adesso si aggiunge anche la possibilità di infiltrazioni idriche. La Saca però in queste ore rassicura i residenti, nessuna voragine né nuove infiltrazioni, non ci sarebbero segnalazioni poi di problemi a case e cantine.

La municipale ha transennato l’area che tanto nessuno sogna più di imboccare con l’auto da tempo.

E proprio di tempo si parla quando si nomina un’altra zona smottata e lasciata lì ad aspettare un intervento, parliamo di via Turati o come ribattezzata dai sulmonesi via dei Franati al suo nono compleanno. Ben 9 candeline da quel giorno del gennaio 2009 quando una voragine fece franare un quartiere di viale della Circonvallazione. Da lì i valzer della sistemazione della strada, dai 100mila euro stanziati in epoca Ranalli, i 500mila della giunta regionale per rischio idrogeologico spariti, sta di fatto che la frana resta e i lavori rimangono al palo.

Niente, dei finanziamenti c’è solo il ricordo, lamentano residenti e cittadini, perché insomma sarebbero bastati solo i lavori sulla frana e poi si vedrà, a quanto pare, un cantiere fatiscente, divenuto nel frattempo angolo del pattume, in una area prossima al centro storico definita a rischio, può restare fermo, amministrazione più amministrazione meno.

A.S.

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