Il taglio risale a gennaio 2018 quando il Genio civile della Regione Abruzzo, su sollecito delle ferrovie che segnalava la presenza di alcuni piante potenzialmente pericolose per il tratto ferroviario Sulmona-L’Aquila, aveva avviate in tutta fretta l’iter di pulizia senza tutte le autorizzazione del caso.
Nella sentenza pubblicata oggi il Tar scrive “qualsiasi intervento deve essere assoggettato a V.Inc.A. se può potenzialmente avere un’incidenza, di qualsiasi tipo, su habitat e specie presenti nei SIC o ZPS. Quindi anche l’intervento in esame, che ha comportato addirittura la totale asportazione della vegetazione facente parte dei c.d. habitat prioritari per l’Unione Europea, doveva essere assoggettato a V.Inc.A.”.
Opinione contraria, dunque, a quella sostenuta dal Genio Civile che addirittura aveva confuso, in base a quanto
Secondo i giudici: “È la stessa modalità di esecuzione dei lavori che rende evidente che l’intervento effettuato non sia rispondente alle motivazioni addotte in quanto ha comportato la completa rimozione di alberi e arbusti, appartenenti ad una vegetazione considerata quale Habitat addirittura Prioritario per l’Unione, per centinaia di metri di fiume e, addirittura, anche di quelli ubicati sulla sponda opposta rispetto alla ferrovia”.
A mancare, inoltre, è la valutazione di stabilità per ogni singolo albero fondata su una procedura standardizzata e successive analisi. Tutto accortezze bypassate provocando il taglio anche degli alberi non pericolosi.
Lo scorso anno a pronunciarsi contro la decisione del Genio Civile era stato anche lo stesso ufficio regionale competente all’oscuro del taglio, e diversi movimenti ambientalisti. Uno scempio non autorizzato ancora ben visibile e dai sostanziosi danni ambientali.
Simona Pace
Ed ora? A sentenza emessa, quali i passi per il ripristino dell’area da parte dei colpevoli?
veramente non capisco da dove ne viene tutto questo scempio!!e poi già sta ricrescendo tutta la vegetazione