Studio sismico e gas russo: le ultime carte da giocare contro il metanodotto sul tavolo di Navelli

Ancora una mano, forse due per andare in all-in nella partita, lunga oltre dieci anni, contro la realizzazione del metanodotto Snam Sulmona-Foligno. Oggi, il tavolo verde si sposta nell’aula consiliare di Navelli, dove il sindaco del Comune Aquilano, Paolo Federico, assieme al primo cittadino sulmonese, Gianfranco Di Piero, si sono fatti promotori di un Assemblea per capire se ci sono ancora i margini per far accogliere le richieste dei territori in merito alla vertenza del gasdotto.

Al tavolo, che si terrà nel pomeriggio, sono invitati tutti i giocatori di questa partita. Dall’ex Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, all’attuale Governatore, Marco Marsilio. Quest’ultimo chissà se si presenterà. Anzi, possiamo tranquillamente anticipare che con ogni probabilità non si siederà al tavolo, e forse non manderà nemmeno il delegato del genio civile come già fatto due volte negli incontri con il MiSE, abbandonando Sulmona al suo destino.

Dovrebbero essere presenti i senatori abruzzesi, Gabriella Di Girolamo e Gaetano Quagliararo; i deputati Stefania Pezzopane, Luigi D’Eramo e Antonio Martino. Invitati anche il vice presidente della Regione, Emanuele Imprudente; l’assessore regionale Guido Quintino Liris; i consiglieri regionali Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Simone Angelosante, Roberto Santangelo, Marianna Scoccia e Antonietta La Porta; il presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso e Ottavio De Martinis Sindaco Montesilvano e presidente della Provincia di Pescara.

Saranno diverse le carte che Sulmona proverà a giocare nel summit, dove saranno presenti anche i sindaci di Pratola Peligna, Roccacasale, Corfinio, Popoli, Collepietro, San Pio delle Camere, Barisciano, Poggio Picenze, Prata d’Ansidonia, San Demetrio ne’ Vestini, Caporciano, Barete, Cagnano Amiterno, L’Aquila, Montereale e Pizzoli.

Anzitutto il mancato studio sismico sull’intero tracciato, previsto per legge ma non ancora svolto. Un preciso obbligo che scaturisce sia dalle prescrizioni del decreto Via del 7 marzo 2011 che dagli impegni assunti al riguardo dal Ministero dello Sviluppo Economico, con il coinvolgimento dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

“La completezza di tali studi è un obbligo di legge che va assolto prima della chiusura del procedimento autorizzativo e non dopo – spiega il sindaco Gianfranco Di Piero – Inoltre per quanto concerne il merito, va rilevato che il metanodotto, in numerosi punti del tracciato, interferisce pesantemente con l’assetto urbanistico dei territori attraversati, con la tutela dei beni ambientali ed archeologici, con i diritti di uso civico e con le attività economiche locali. In più punti, inoltre, non sono rispettate le distanze di sicurezza per l’incolumità dei cittadini”.

Ci sono, poi, gli scenari geopolitici in continua evoluzione, influenzati anche dalla guerra tra Russia e Ucraina. Mosca è ormai diventato il quinto fornitore di gas per l’Italia, perdendo sempre più la propria leadership. Una dipendenza resa ancora minore anche dai recenti accordi con l’Algeria, dalla quale provengono 68,55 milioni di metri cubi di gas dei 228 milioni che importiamo. Una stima che arriva, oltretutto, dalla stessa Snam. Prima ancora della Russia, come fornitore di gas, ci sono Nord Europa, Azerbaijan e dal rigassificatore di Cavarzere, in provincia di Rovigo.

“Al fine di concordare una posizione comune da portare all’attenzione del Governo – conclude Di Piero – e decidere possibili iniziative affinché le ragioni dei territori attraversati dal metanodotto vengano tenute nella debita considerazione da parte del decisore nazionale”.

1 Commento su "Studio sismico e gas russo: le ultime carte da giocare contro il metanodotto sul tavolo di Navelli"

  1. Niente metanodotto, niente raddoppio ferroviario, niente trivellazioni al largo della costa Adriatica, niente progresso. Anzi, come sarebbe bello il nostro territorio senza le autostrade A14, A24 E A25, senza linea ferroviaria Roma Pescara, senza le linee elettriche che collegano il nord al sud del paese, senza……

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