Sulmona e le location da matrimonio

Il Comune di Sulmona ha deciso di impegnare mille euro del proprio bilancio per l’allestimento del cortile Palazzo San Francesco con vasi in terracotta e piante floreali perenni. Il motivo di tale decisione è quello di rendere il cortile del Municipio, più adatto alle celebrazioni dei matrimoni civili che soprattutto durante la bella stagione si tengono all’aperto. Nella stagione fredda, gli sposi celebrano il rito nell’aula del Consiglio Comunale, ma appena le temperature lo consentono scelgono le location all’esterno.

Per il cortile di Palazzo San Francesco e l’adiacente Rotonda di San Francesco della Scarpa, manca un servizio di pulizia ad hoc dopo la celebrazione del rito. I commercianti della zona infatti, hanno lamentato che dopo le celebrazioni le scale della Rotonda restano piene di sporcizia e nessuno si occupa di pulirle, lasciando un’immagine di un angolo prezioso della città, non proprio idilliaca.

In realtà ci sarebbero anche altri luoghi dove poter celebrare il rito civile, come la terrazza di Palazzo Mazara e la saletta del palazzo stesso, che però attualmente restano chiuse e quindi inutilizzabili. Ci sono altri angoli di città che invece potrebbero essere valorizzati in termini di celebrazioni di matrimoni, visto anche che Sulmona è pur sempre la città dei confetti. C’è il cortile dell’Annunziata che anch’esso potrebbe diventare un palcoscenico non da poco per i promessi sposi.

Poi ci sono i cortili dei palazzi signorili del centro storico, che potrebbero essere valorizzati, trasformatdoli in luoghi di sposalizio. Per farlo però servirebbe l’autorizzazione del Comune – al momento mancante – che li renderebbe luoghi consoni al rito. A Pratola Peligna, ad esempio, è stata data la possibilità a chi ne faceva richiesta, di trasformare il proprio cortile privato in luogo per la celebrazione civile del matrimonio.

Infine fra i luoghi messi a disposizione dal Comune di Sulmona per gli sposalizi ci sarebbe anche il parco fluviale Daolio, ma questo al momento resta da rimettere completamente in sesto e non pare essere all’altezza dell’evento, certo, sempre che gli sposi non vogliano presentarsi al rito a cavallo.