Sulmona-L’Aquila, tratta sospesa per lavori fino a fine agosto. Pendolari ricorrono al Codacons

L’estate sui binari abruzzesi si preannuncia particolarmente torrida per i pendolari della tratta Sulmona-L’Aquila, e non solo per l’aria condizionata assente sui vagoni. Oltre ai disagi all’ordine del giorno, tra ritardi e passaggi a livello non sempre funzionanti, i viaggiatori dovranno fare i conti anche sui lavori tra le rotaie, con annessa chiusura traffico ferroviario. Tra il 7 luglio e il 24 agosto, infatti, la tratta verrà sospesa per gli interventi di potenziamento strutturale programmati da RFI, già avviati il 15 giugno sulla seconda parte del percorso che collega il capoluogo abruzzese a Terni.

Per salire in carrozza se ne riparlerà alle porte di settembre, e fino ad allora i pendolari dovranno accontentarsi degli autobus sostitutivi messi a disposizione da Trenitalia. Diciotto in totale quelli che da Sulmona partiranno alla volta del capoluogo. Alcuni coprendo la tratta dal lunedì al sabato (06:10; 13:22; 16:20), altri fino al venerdì (06:00; 06:55; 07:20; 08:30; 10:25; 14:25; 15:30; 17:30; 18:20; 21:20) e alcuni che circoleranno solo il sabato (07:20; 18:20) oppure domenica e festivi (08:30; 17:40; 21:05).

Chi utilizza il treno per raggiungere L’Aquila da Sulmona non resta comunque a guardare. Il Comitato dei pendolari vuole far sentire la propria voce e proporre soluzione per i disagi che influenzeranno la tratta durante l’estate. I primi contatti con il Codacons Abruzzo sono stati avviati e l’associazione dei consumatori è pronta a sostenere la causa di chi viaggia per motivi di lavoro o di studio. Il Comitato, che conta circa quattrocento iscritti, è pronto ad un ricorso collettivo che verrà inoltrato dal Codacons stesso, in quanto il gruppo di viaggiatori, seppure formalmente riunito, è privo di personalità giuridica. Il coordinatore provinciale, Vincenzo Ruggieri, è pronto ad incontrare i pendolari, come fa sapere il promotore del ricorso, Alessandro Di Santo, che promette battaglia per garantire un trasporto pubblico senza disagi sotto i raggi del solleone.

17 Commenti su "Sulmona-L’Aquila, tratta sospesa per lavori fino a fine agosto. Pendolari ricorrono al Codacons"

  1. Giacomo Faggioni | 21 Giugno 2025 at 16:51 | Rispondi

    Il problema dei nostri pendolari è che non sono organizzati perché, come si evince dall’articolo, il comitato è “improvvisato” si è costituito solo con una raccolta di firme, di fatto è privo di personalità giuridica e quindi il confronto con la direzione di Trenitalia è solo di “cortesia”. Se fosse legalizzato e riconosciuto istituzionalmente il confronto avrebbe avuto un’altra valenza e rispetto. Non abbiamo una coscienza sindacale associativa come consumatori e fruitori di servizi pubblici e non abbiamo una cultura del dovere e del diritto .
    In altre realtà i comitati intervengono sugli orari fermate e sulla qualità del servizio. Noi siamo come il terzo mondo e se otteniamo qualcosa è solo per “concessione” di qualche politico amico nostro…invece è solo un sacrosanto diritto.

  2. Ma vi lamentate sempre sia se fanno i lavori sia che nn li fanno i treni che arrivano in ritardo o che nn arrivano che altro andate trovando vi hanno messo i bus sostitutivi perciò a lavorare o per altro potete andarci

  3. Solo chi ha frequentato quella tratta può sapere quanto attivo sia il comitato, sebbene privo di personalità giuridica…basta guardare la pagina Facebook per vedere con quanto impegno hanno tenuto alta l’attenzione sui problemi della tratta tenendo sempre informata Trenitalia e RFI… poi tutti conosciamo le difficoltà della strada per arrivare quotidianamente a L’Aquila, difficoltà che si smussano utilizzando la ferrovia… quindi dire che treno e autobus sostitutivo sono la stessa cosa significa non sapere di cosa si parla

  4. Ormai ci trattano come un paesino di montagna

  5. Ditemi un po’ dove altro sta nel mondo una città presa a pesci in faccia dalle istituzioni come il nostro bistrattato capoluogo regionale, vitale centro economico, industriale, accademico, culturale, artistico, storico dell’Abruzzo, collegato al mondo con la stessa littorina che dall’Asmara scendeva fino a Gibuti.
    Una littorina che nel caso dell’Aquila ora c’è e ora manca, secondo lo schiribizzo di non si sa bene chi..

    • Pescara capoluogo di Regione | 22 Giugno 2025 at 07:13 | Rispondi

      Ess quiss !

    • SalviamoSulmona | 22 Giugno 2025 at 15:13 | Rispondi

      L’Aquila,come noto, non è l’ideale capoluogo della regione, non lo è mai stato e, probabilmente, non lo sarà mai. Lo confermano le sue stesse dichiarazioni, egregio Mingaver, da cui emerge una evidente frustrazione verso l’isolamento aquilino che non è dovuto al disinteresse delle istituzioni bensì, causa forza maggiore, alla sua infelice collocazione geografica.
      Quanto al vitale centro culturale, storico, artistico, etc.etc. le comunico che in Abruzzo c’e’ di meglio. Come noto, la stessa Sulmona, molto più antica e rappresentativa del suo borgo e’ molto più ricca di arte, di storia, di cultura di personaggi storici etc.etc..
      Come lei certamente saprà, lo stesso Federico secondo, ancorché fondatore del suo paesello, individuo’ la città di Sulmona, preferendola a tutte le altre, quale sede del Giustizierato d’Abruzzo rendendola di fatto, la città più importante della regione.
      Federico secondo aveva già capito..

      • Roberto Angelone | 22 Giugno 2025 at 15:29 | Rispondi

        Un’ora di applausi

        • Roberto Angelone | 22 Giugno 2025 at 15:42 | Rispondi

          Si ergono a città federiciana quindi ghibellina, ma la guelfa aquila è sempre stata subordinata al papato, nulla a che vedere con la città di Sulmona, nulla da spartire con la dinastia sveva, tanto è vero che lo stesso Re Manfredi (lo stesso che fece costruire lo splendido acquedotto di Sulmona) mise a ferro e fuoco aquila. Dallo studio dell’esimio professore di storia patria e esperto di araldica Prof Fabio Maiorano emerge chiaramente l’origine della città di aquila che nulla ha a che vedere con il nobile rapace, bensì agglomerato urbano nato dall’unione di popolazioni limitrofe all’attuale centro urbano, isolato dal contesto regionale, lontano dalle attuali vie di comunicazioni principali stradali e ferroviarie, letteralmente “mmièzz alle muntàgne!” Mingaver continuerà a ridersi il fegato e l’Abruzzo continuerà ad avere un capoluogo politico ed economico che è indiscutibilmente Pescara e l’unico centro storico realmente città degli Svevi con il campanile più alto d’ Abruzzo che è la Sulmo

  6. bene,non e’ difficile,i nmneri che dicono? Quanti sono i passeggeri,utenti,cittadini,viaggiatori
    che si fanno trasportare? Pochi ,pochissimi,come su tutte le linee ferroviarie interne,iniziando dalla roma-pescara-l’aquila via bretella e viceversa,passeggeri? Insufficienti,scarsi,punto,tutto il resto sono chiacchiere per dare a credere,soprattutto per giustificare gli interessi particolari quelli dei notevoli capitali pubblici,spesi per quali ragioni? E basta,o no?

  7. Sono almeno 20/30 anni che questa farsa va avanti; è già tanto, visto il fare politico di tutto il centro Abruzzo, che ancora non sia stata dismessa dal servizio viaggiatori come successe, 2009/2010, alla transiberiana d’Abruzzo.

    • Stia pur certo che se la tratta non era vantaggiosa e proficua ad un’altra città, questa sua premonizione era già realtà.

  8. Questi sono i reali problemi di Sulmona che portano al lento e inesorabile isolamento !
    I nostri rappresentanti politici devono porre attenzione a queste cose e battersi ogni loro giorno per cercare di risolverle.
    Di contro vedo le loro energie concentrarsi su ben altro , speriamo in un cambiamento di atteggiamento per il futuro

    • Per dirla tutta, un nostro ex politico passato e ora redivivo ma sempre in incognito, si è occupato della linea ferroviaria, ma in “NEGATIVO”, aumentandone, con le scelte operate, la desolazione dell’intera vallata. E sempre per dirla tutta, va detto che costui si è particolarmente distinto nell’operare per distruggere quel poco di buono che vi era e anzi ne ha accelerato la caduta!!!
      Fortunatamente, viste le capacità politiche distruttive e i risultati deludenti, ha fatto ben poco per il territorio, ma molto di più per se stesso… ED E’ MEGLIO COSI’!
      Degli altri politici amici regionali e nazionali ancora meno!

      Per i qui commentatori negativi e avversi alla sorte della linea SULMONA TERNI, ricordo che senza vie di comunicazioni non vi è sviluppo alcuno, ma anzi vi è il ritorno a quel “decadimento” culturale che è già ben visibile sul territorio e nelle teste delle persone.

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