Sulmona regola il volume: dopo 15 anni, arriva il piano acustico

Sbarcherà domani in commissione consiliare, dopo anni di attesa, la proposta di deliberazione avente ad oggetto il Piano di classificazione acustica comunale. Un piano in cantiere da 15 anni, ovvero dal lontano 2007 quando fu redatto il quadro conoscitivo preliminare dagli ingegneri Claudio e Lorenzo Pelino e Fabio Serpilli. Un modo non tanto per emettere una sorta di misura draconiana alla movida, bensì dare un ordine e far in modo di far convivere gli abitanti del centro storico e i locali notturni che animano il sabato sera. Anche perché una città silenziosa non la vuole nessuno.

Che poi corso Ovidio è stato inserito in una fascia “intermedia” come la classe III, nella quale rientrano le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali, aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. In queste aree di tipo misto il limite di decibel in periodo diurno è 55 mentre dalle 22:00 alle 06:00 scende a 45. Insomma, nessun silenzio tombale come quello previsto nelle aree protette di classe I dove rientrano l’ospedale e il cimitero.

“E’ uno strumento di cui tutti i Comuni dovrebbero dotarsi – sottolinea l’assessora Catia Di Nisio – Il Piano acustico andrà a individuare aree che per destinazione potranno essere più o meno rumorose, conciliando le attività che vi sono all’interno di esse. Non vuol essere una forma di punizione dei locali, ma vogliamo disciplinare le varie attività anche a tutela della salute pubblica visto che l’eccessivo rumore è catalogato come inquinamento acustico”.

Ovviamente non mancheranno le deroghe per le manifestazioni più importanti come il MuntagnInJazz, Piano Piano per Sulmona e la Giostra Cavalleresca. In occasioni come queste la città potrà alzare letteralmente il volume.

“Si dovranno adeguare anche i residenti – prosegue la Di Nisio – se i locali rispetteranno i limiti fissati. Bisogna convivere nel rispetto di tutti: bisogna pensare sia alle attività e sia ai residenti del centro storico per far sì che non si svuoti, perché corso Ovidio senza residenti è l’ultima cosa che vogliamo”.

Insomma nessuna lotta alla movida ma un passaggio necessario anche per disciplinare l’evoluzione urbana della città. Da palazzo San Francesco, infatti, non nascondono le difficoltà nel redigere il piano acustico che si è dovuto adeguare alla struttura cittadina, e non viceversa. Infatti la norma vigente prevede che non vi possa essere uno sbalzo di due classi a contatto, cosa che invece accade nella zona industriale (Classe V) dove vi è la clinica San Raffaele (Classe II). Discorso simile avviene per l’eremo celestiniano, dove sotto vi passa la pista di go kart. Le sanzioni per chi svolge particolari attività senza l’autorizzazione da parte del Comune andranno da 516 ai 5.164 euro. Meglio quindi abbassare il volume.

7 Commenti su "Sulmona regola il volume: dopo 15 anni, arriva il piano acustico"

  1. Come al solito le regole sono solo per gli altri.per le “loro” manifestazioni non ci sono limiti!!!

  2. Andate a casa! In tutto il mondo è pieno di manifestazioni/eventi musicali che non solo vengono sponsorizzati dalle varie amministrazioni ma anche autorizzati in piazze, parchi e palazzi.
    Qui vige l’obbligo del divieto di socializzare, di stare insieme e divertirsi. Solo il nulla. La devastazione….l’inquinamento della politica male. Del disumanesimo verso cui ci state traghettando.

    • Da quello che capisco gli eventi possono essere autorizzati anche in questo caso. Cioé, stiamo andando nella direzione di tutti gli altri posti (civili) del mondo, non il contrario!

  3. Ci sono 3 Rsa per anziani in centro storico, a 55 Db pure in quei paraggi? Già da diversi giorni i sestieri tambureggiano in modo assordante sotto le finestre di una di queste strutture. Per non parlare della musica assordante che accompagna le feste che si svolgono, sempre sotto una di queste rsa, nel periodo della Giostra!

  4. Vedo con molto rammarico che questa testata insiste ancora con gli eventi musicali di cui si occupa da giorni e non si è minimamente occupato di spendere due righe x la tragedia dei bimbi aquilani. Complimenti al Germe.

  5. Capisco che bisogna salvaguardare le recchie della gente, temo però,che le norme contenute nel piano acustico vadano in controtendenza con la necessità, piu volte annunciata dall’attuale amministrazione, di rivitalizzare il centro storico. Non so, ho come l’impressione che si voglia un po’ “ammosciare” tutto..

  6. Ma chi abita in centro storico e deve andare a lavorare alle cinque del mattino deve stare a ballare fino alle due? Capisco che in comune in quel periodo sono tutti in vacanza ma l’altra gente lavora…. Giusto le manifestazioni ma non mi sembra che sia stata fatta equità tra chi lavora e chi si deve divertire

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